Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
In primo piano La partita

Una bella prova di carattere!

Quel boato dello Zaccheria a 5 minuti dalla fine, quell’urlo liberatorio al bel gol di Cicerelli, restano indelebili nella mente di chi era presente allo Zaccheria per sostenere la squadra, per aiutarla ad invertire la rotta delle ultime tre partite.
Quel boato diventa ancora più assordante se si riavvolge il nastro della gara e si pensa a come era iniziata la serata, se si pensa a quel gol dopo 8 minuti che sembrava dover annunciare un’altra partita da incubo, un altro risultato negativo.
Di sicuro il Foggia ammirato contro il Padova non è mancato di personalità, non si è risparmiato, ha creato tanto contro una squadra che sapeva chiudere tutti i varchi e che, in più di un caso, doveva ringraziare la dea bendata.
Era necessario vincere e si è vinto al di là degli uomini, degli schemi, dei moduli. Bisognava vincere con la testa, bisognava interrompere un percorso che non aveva portato punti a casa anche quando, come a Pescara, si era intravisto qualcosa di buono.
Grassadonia ha detto che la sua idea di gioco non è semplice da assimilare, che richiede tempo affinchè porti i risultati sperati ma che comunque il suo gruppo è sulla buona strada, nelle prossime giornate si dovrebbero vedere in maniera inequivocabile i netti miglioramenti.
Al momento c’è da fare un grosso applauso ai ragazzi che hanno saputo sovvertire un risultato cercando per 95 minuti il varco giusto, la giocata vincente contro un Padova che, credendo e sperando di mantenere sino alla fine, arrivava a giocare anche con tutti gli uomini dietro la linea della palla.
Infine un paluso va anche a quei calciatori che hanno confermato certezze per il futuro: Galano ha giocato quasi tutta la partita, ha sempre corso, ha sempre cercato di proporsi, di dialogare con i compagni ed è sembrato molto integrato nel gruppo e nei meccanismi di gioco della squadra. Un altra menzione la merita Cicerelli: non tutti i calciatori alla sua età entrano in campo in un momento difficile della gara e si prendono certe responsabilità come quella di tirare al volo con il rischio, a 5 minuti dalla fine, di fallire la giocata. In quel gesto di Cicerelli c’è racchiusa tutta la voglia di una squadra che con tutti i suoi uomini ha voluto, in maniera netta, che le cose potessero andare in un certo modo perché la classifica diventava preoccupante e il terreno cominciava a scottare sotto i piedi.

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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