Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
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Sarebbero doverose le scuse!

La pillola non è stata ancora digerita, si aspetta ancora qualche ricorso, qualche pronunciamento ma di fatto possiamo dire che il Foggia è retrocesso in terza serie dopo due anni di B, dopo una storica promozione che sembrava voler chiudere per sempre un capitolo durato ormai 19 anni.
Il progetto è fallito perchè non si è voluto volar basso, non si è compresa la difficoltà oggettiva nel voler salvare la categoria che per Foggia è ottima e abbondante e si è pensato alla serie A, al centenario e ai presunti top-player.
Non si possono però dar colpe ai singoli, non si può individuare il colpevole unico perchè nel calcio si vince e si perde tutti insieme. Forse si è perso ingenuamente. Riguardando il film del campionato si individuano tante di quelle occasioni nelle quali quel misero punto si poteva guadagnare ed invece non lo si è fatto. Comunque si è perso e quando si perde per un punto c’è rabbia ma soprattutto non c’è nessuna agevolazione rispetto a chi perde con 10 punti di distacco. O dentro o fuori. Velasco perse con la nazionale femminile di volley per un punto e dichiarò che, dopo 10 anni, tutti si sarebbero ricordati della sconfitta e non del misero punto di differenza. Nel mondiale del 94 si ricorda soprattutto la vittoria del Brasile, non la sconfitta dell’Italia maturata solo dopo la lotteria dei calci di rigore. Nella stessa maniera verrà ricordato l’insuccesso del Foggia nel campionato 2018/19 di serie B.
Ora ci sarà il classico “rompete le righe” che manderà i calciatori in vacanza ma che lascerà nella disperazione tutti coloro che a questa squadra e a questo progetto avevano creduto. Quelli che hanno saputo non contestare ma che hanno sempre risposto “Presente!” ad ogni richiamo che venisse dal gruppo. Quest’anno sarà ricordato per l’inaspettata conferenza stampa della squadra alla vigilia del doppio confronto casalingo con Perugia e Salernitana, dopo l’ennesima sconfitta in quel di Cremona.
Sarebbe bello se alla stessa maniera, prima di ripartire, si ripresentassero tutti compatti e decisi come allora, non per chiedere l’aiuto durante la gara, ma per chiedere scusa a tutti per quanto dilapidato in una stagione pazzesca. Sarebbe un bel gesto, un gesto di umiltà e di rispetto. Poi andate dove volete, a piangere il morto rimarranno sempre loro, quelli che avrebbero meritato ben altro.

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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