Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
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Rossi: “Questi sono i fatti!”

È passata una settimana da quando a Foggia si era cominciato a parlare di Delio Rossi come possibile sucessore di Grassadonia. Nelle ore successive ormai si dava per certo l’accordo ed invece la società ha preferito puntare su Pasquale Padalino, un altro ritorno ben visto dalla piazza. Tante sono state le voci che si sono rincorse nella scorsa settimana e in tanti si sono chiesti come siano andate in effetti le cose.
La nostra redazione ha voluto parlare con il diretto interessato per fugare dubbi e illazioni che si sono rincorsi questa settimana.

Allora mister come si è svolta la trattativa che la stava riportando sulla panchina rossonera dopo oltre 20 anni?
“Martedi sono stato chiamato dal Foggia al fine di incontarci per una chiacchierata. Ero appena rientrato da Foggia ma non ci ho pensato nemmeno un istante, ho ripreso la macchina e sono ripartito. Dopo aver assicurato la mia disponibilità ad accettare la loro eventuale proposta, sono andato a cena con il direttore sportivo per parlare di aspetti puramente tecnici. Abbiamo parlato di tutto, persino dei campi di allenamenti e penso di esser stato molto disponibile nei confronti della società. Poi son ripartito per Roma. Aspettavo comunque una chiamata, non dovevano spiegarmi tanto, avrei compreso.”

Si dice che avrebbe fatto una richiesta esosa circa il suo ingaggio…
“Sappiate che se avessi voluto arricchirmi, non avrei certo pensato di venire a Foggia per 6 mesi. La verità è che io non sapevo cosa avrei potuto chiedere ad una società di serie B e avrei accettato la loro proposta. Poi, mi è stato chiesto di fare una richiesta ed io l’ho fatta ma non era esosa e avrei accettato anche una controproposta che non è arrivata.”

Lei ha fatto richiesta precise circa la campagna di rafforzamento della squadra?
“Ho seguito abbastanza il Foggia quest’anno però guardando solo le partite e solo in tv è difficile capire cosa può servire ad una squadra. Avrei iniziato con gli allenamenti e, successivamente, avrei chiesto, sempre in accordo con il direttore sportivo, alcuni accorgimenti tecnici necessari.

Non è che per caso voleva portare con sè uno suo staff numeroso?
“Avrei portato con me 3 persone che mi seguono sempre e che a Foggia avrebbero percepito meno rispetto ad esperienze pregeresse ma provate a pensare con quanto entusiasmo Fedele Limone e Mimmo Botticella sarebbero venuti con me a Foggia. Pensate solo che altri allenatori hanno staff sicuramente più numerosi e se a me avessero proposto uno staff scelto da loro, io avrei accettato ugualmente.”

E allora come si spiega questa trattativa naufragata?
“Devo pensare che la scelta è stata esclusivamente tecnica per cui si è scelto l’allenatore che, per i motivi più disparati, desse più garanzie al direttore sportivo e alla società. Ribadisco che io a Foggia sarei venuto con l’entusiasmo di chi va nella città che lo ha accolto come calciatore e che gli ha regalato la possibilità di metter su una famiglia. Non avrei mai rifiutato per una questione di soldi perchè Foggia per me era e resta una questione di cuore. Se mi avessero fatto una controproposta io l’avrei accettata comunque perchè mi dava la possibilità di ritornare a casa.”

E ora?
“Sono a Roma, aspetto qualche chiamata, sto valutando alcune situazioni e fintanto potrò farlo, guarderò il Foggia e tiferò sempre per loro e per il nuovo tecnico. Stavo tornando a casa, pensavo di esserci vicino, vorrà dire che sarà per un’altra volta.”

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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