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Non ci sono più le fiabe di una volta

di Rosario De Rosa

Ieri sera ho visto in TV ‘Biancaneve e i sette nani’, un classico Disney, patrimonio dell’umanità che si trasmette da padre a figlio; e fin qui, dite voi, nulla di strano, chi non l’ha visto almeno una volta nella vita alzi la mano!
Ma sere fa, alla Mediaset avevano trasmesso ‘Biancaneve e il cacciatore’, una sorta di rivisitazione in chiave moderna della storia conosciuta: lo avete visto pure voi?
Il confronto nasce spontaneo, con tre gol a zero per la Rai.
Nella nuova versione la Regina è Charlize Theron e quindi, cara mia Biancaneve, parti svantaggiata, there’s no trip for Cats, specchio delle mie brame, vattene in vacanza alle Maldive tanto non c’è storia… E invece, udite udite, ce n’è una più bella, una tale Kristen Stewart, che credo abbia recitato in Twilights. Ma l’avete vista? Con tutto il rispetto, specchio specchio delle mie brame, preferisco quello di legno che ho a casa mia!
Mi sembrava un pò Roma-Lecce, 20 aprile 1986, penultima di campionato, la Roma gioca per il titolo, il Lecce è ultimo in classifica e già retrocesso da diverso tempo; la squadra di casa va in vantaggio con Graziani, può gestire la partita con tranquillità e invece prende tre gol, addirittura la doppietta di Barbas.
La partita non ha storia, eppure anche la forte e bella Regina cede il passo a questa qui e muore, sopraffatta dalla sua bellezza.
Sembra che Biancaneve visse davvero, in Germania, nel Cinquecento; uno storico tedesco, Eckhard Sander, ha scoperto tutta la storia. Il suo libro, “Schneewittchen, Maerchen oder Wahrheit?” (Biancaneve, fiaba o realtà?) riporta alla ribalta questa donna: era una giovane contessa, si chiamava Margarethe von Waldeck, la sua bellezza era leggendaria. Nelle terre della sua famiglia i bambini lavoravano nelle miniere: ritardati nello sviluppo dalla fatica, avvolti in goffi indumenti da lavoro, sembravano nani. Come i sette piccoli coprotagonisti della favola. Ma la storia di Margarethe-Biancaneve non ebbe un lieto fine: la bellissima amò Filippo II di Spagna quando egli era ancora erede al trono. E poiché quell’ amore cozzava con la ragion di Stato, morì avvelenata a ventun anni.
Nelle fiabe è tutta un’altra storia!

Redazione Solofoggia.it

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