La risposta della serie A al Coronavirus
di Rosario De Rosa
Pensavamo che il Covid fosse un brutto ricordo e invece ce lo ritroviamo sempre addosso, sempre a un passo dietro di noi, inquietante presenza a rovinare i tanti sogni di gloria del ritorno alla normalità, ce la faremo, andrà tutto bene.
Ma quale ‘Andrà tutto bene’, qui non sta andando per niente bene, e anche dalla Serie A non arrivano buone notizie.
Nel Genoa aumentano i positivi, al momento attuale sono 19 i contagiati, più altri sparsi per tutta la penisola; Mancini ha dovuto fare i salti mortali per convocare qualcuno abile in vista dell’amichevole con la Moldova (che poi, è proprio il caso di farla?) e delle successive due partite della Uefa Nation League.
Il caso Genoa ha inaugurato il nuovo regolamento introdotto dalla Lega Serie A per la gestione dell’impatto del virus sul campionato.
L’impianto è quello del protocollo UEFA, con alcune modifiche: ecco il testo comunicato dalla Lega di A.
Il Consiglio di Lega del 30 settembre – 1° ottobre 2020:
– considerate le attuali problematiche legate alla pandemia Covid-19 nonché l’obiettivo di garantire la disputa di tutte le Competizioni organizzate dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A nell’interesse delle Associate, dei Licenziatari dei diritti audiovisivi, dei Tifosi e degli Sponsor (restando, in ogni caso, prioritaria l’esigenza di tutelare la salute e la sicurezza dei calciatori degli staff, degli abritri e degli addetti ai lavori e di rispettare tutte le misure di prevenzione e protezione vigenti al fine di limitare la diffusione del virus SARS-CoV-2);
– considerato l’Allegato I del Regolamento della UEFA Champions League (Stagione 2020/21) e del Regolamento della UEFA Europa League (Stagione 2020/21), approvato dal Comitato Esecutivo dell’UEFA il 3 agosto 2020;
– ha deliberato di disporre, in via transitoria, eccezionale e limitatamente alla corrente stagione sportiva 2020/21 – indipendentemente da quanto disposto da altre norme e/o regolamenti applicabili alla singola competizione e fatti salvi eventuali provvedimenti delle Autorità statali o locali nonché della Federazione Italiana Giuoco Calcio – le seguenti regole per le ipotesi di positività al virus SARS-CoV-2 dei calciatori dei Club partecipanti alle Competizioni organizzate dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A (che abbiano determinato il conseguente isolamento/quarantena per uno o più calciatori o per intere squadre);
1. qualora uno o più calciatori dello stesso Club risultassero positivi al virus SARS-CoV-2 la gara – fermo quanto previsto ai punti 4 e 5 – sarà disputata secondo il calendario di ciascuna competizione, purché il Club in questione abbia almeno tredici calciatori disponibili (di cui almeno un portiere), e alla condizione che i suddetti calciatori siano, in ogni caso, risultati negativi ai test che precedono la gara in questione in ossequio al Protocollo della Federazione Italiana Giuoco Calcio;
2. il numero di tredici calciatori disponibili (di cui almeno un portiere), di cui al punto 1 che precede, sarà computato tenendo in considerazione tutti i calciatori tesserati per il Club in questione ai quali sia stato assegnato il numero di maglia.
3. qualora il Club non sia in grado di schierare una squadra con il suddetto numero minimo di calciatori (pari a tredici, di cui almeno un portiere), quest’ultima – fatto salvo quanto previsto nei punti 4 e 5 – subirà la sanzione della perdita della gara con il punteggio di 0-3, senza che possa, però, applicarsi l’ulteriore penalizzazione di un punto in classifica nell’ipotesi in cui tale impossibilità dovesse manifestarsi più volte nel corso della medesima stagione sportiva;
4. qualora, in un arco temporale di sette giorni consecutivi di calendario, dieci o più calciatori del Club – ai quali sia stato assegnato il numero di maglia – dovessero risultare positivi al virus SARS-CoV-2, il Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie A disporrà automaticamente il rinvio della prima gara utile nel quale sarà impegnato il Club, che sarà riprogrammata in una data stabilita insindacabilmente dal Presidente stesso;
5. il rinvio di cui al punto 4 che precede sarà concesso a ciascun Club per una sola volta nel corso della stagione sportiva e ciò indipendentemente dalla competizione nel quale esso sia disposto (salvo che non si tratti della Supercoppa di Lega, delle semifinali e della Finale di Coppa Italia per le quali il Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie A disporrà automaticamente un ulteriore ed autonomo rinvio – uno per ciascuna delle due competizioni – in favore di ogni Club in gara e, dunque, anche nell’ipotesi in cui uno di essi abbia già beneficiato in precedenza del rinvio), con la conseguenza che, per tutte le gare successive all’intervenuta concessione del rinvio (ad eccezione della Supercoppa di Lega, delle semifinali e della Finale di Coppa Italia), il Club, anche nell’ipotesi in cui vi sia la positività di dieci o più calciatori (insorta nell’arco temporale di sette giorni), dovrà disputare tutte le suddette gare nell’ipotesi in cui disponga di tredici calciatori – come individuati al punto 2 – mentre, in difetto di tale disponibilità, subirà la sanzione di cui al punto 3;
6. il dies a quo per il computo dei sette giorni è quello nel quale viene riscontrata la prima positività e, decorsi i sette giorni dalla riscontrata positività, il singolo calciatore non sarà, comunque, più considerato nel computo delle dieci unità di cui al punto 4;
7. ciascun Club, per ottenere il rinvio di cui al punto 4 (nonché quelli ulteriori di cui al punto 5 – uno per competizione – per la Supercoppa di Lega e per le semifinali e Finale di Coppa Italia), dovrà inviare a mezzo pec alla Lega Nazionale Professionisti Serie A la documentazione comprovante le riscontrate positività.
Come avrete capito, il punto 4 apporta una novità sostanziale: il bonus covid!
In caso di 10 calciatori positivi in settimana, le squadre potranno chiedere una sola volta di spostare una partita.
E’ un vero proprio jolly, degno delle migliori sfide di ‘Giochi senza frontiere’, un carta da giocare una sola volta, però di fatto attuabile.
Noi da ragazzi, per sfuggire alle interrogazioni o ai compiti malandrini, ci giocavamo la carta della nonna morta o la scusa dello zio tornato dall’America; i professori, non avendo whatsapp o internet a disposizione, ci credevano, poi dopo l’ottava nonna morta o esaurito tutto l’albero genealogico, erano guai.
Ora, nell’epoca postmoderna, le squadre che hanno grandi rose saranno le più favorite, le altre no.
Speriamo che davvero non si possa considerare questa novità, anche se già si rimanderà Genoa-Torino; nel frattempo, così è stato deciso amen.
Che poi, diciamo la verità, tredici, di questo periodo, non è che porti proprio tanto bene eh…
Però questa è un’altra storia