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Il Bayern vince la Champions più lunga di sempre

di Antonio Cascavilla

Ore 23:10 del 23 agosto 2020 è l’istante in cui Manuel Neuer, portiere e capitano del Bayern Monaco, alza al cielo la sesta Champions per il club tedesco.
Termina così la Champions League più lunga di sempre durata circa un anno.
A decidere la partita è Kingsley Coman, ex juventino cresciuto nelle giovanili del PSG.
Il 24 enne ruba il mestiere a Lewandowski e di testa trasforma il morbido cross di Kimmich.
Una beffa atroce per il Paris che, nel primo tempo, con le azioni di Neymar, Mbappè e Di Maria, è andato spesso vicino al gol del vantaggio ma ha trovato davanti a sè le grandi parate di Neuer ed il muro della difesa tedesca.
A differenza dei francesi, i tedeschi sono sempre stati cinici sotto porta giocando un calcio semplice e stellare per 95 minuti senza aver dietro troppi calcoli matematici.
L’immagine copertina di questa finale è quella di Neymar che piange in panchina.

Curiosità: gli undici eroi della Champions

Partiamo dalla difesa: Neuer, Alaba, Boateng e Sule, i più anziani (o marziani) dei tedeschi.
Il portiere si è trasferito al Bayern nel 2011 dividendo le sue vittorie tra Bundesliga e Champions, stessi successi anche per gli altri tre calciatori.
A centrocampo ci sono Thiago e Goretzka.
Il primo è nato in Italia, in provincia di Brindisi ma non ha mai giocato in serie A, e proviene da una famiglia di calciatori figlio dell’ex Lecce Mazinho nonché il fratello di Rafinha nonché cugino di Rodrigo che milita nel Valencia.
Il secondo proviene dallo Schalke 04, ex squadra in passato di Neuer.
In mediana, da più di dieci anni, c’è il “giovane” Muller che, con i suoi assist, offre tanti gol alla punta di diamante Lewandowski.
In squadra ci sono tre giovani con la passione vera del calcio. Loro sono Davies, Gnabry e Coman.
Davies è un canadese. Giocava nel Vancouver prima di approdare dai bavaresi. Coman è probabilmente il vero ex di questo match. Infine c’è Gnabry.
Gnabry, ieri panchinaro in Premier League oggi è campione d’Europa.
“Gnabry non è ancora al mio livello di gioco”.
Parlava così T. Pulis ex tecnico del West Browmich.

Redazione Solofoggia.it

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