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Emergenza abitativa a Foggia

di Flora Baldi
Un dibattito che in questi giorni si è fatto acceso. Ad infiammarlo e ad accendere i riflettori sull’annosa questione anche le cronache nazionali che hanno interpellato il sindaco Landella ed il presidente della regione Puglia Emiliano per cercare delle risposte.

Nei giorni scorsi, gli assegnatari degli alloggi popolari, alla periferia della città, sono tornati a protestare, lo hanno fatto in via Lucera. Lì, intere famiglie vivono già da diversi anni in vere e proprie case di latta, fatiscenti, umide, in 30 metri quadri. Una situazione resa ancora più difficile dalle basse temperature di questi giorni.

Era prevista per il 21 agosto la consegna dei 96 alloggi popolari, poi la data è slittata e, ad oggi, l’Arca: Agenzia REGIONALE per la casa e l’abitare ha fatto sapere che la data slitterà ancora di 2 mesi. Una piaga che appartiene al nostro territorio già da molti anni.Noi siamo stati sul posto ed abbiamo osservato le condizioni disumane in cui versano quelle abitazioni.

Chiedono al sindaco e ai dirigenti dell’Arca di accellerare i tempi per la consegna degli appartamenti che gli sono stati promessi da 10 anni, dei quali sono assegnatari e per i quali sono già state pubblicate le graduatorie.L’emergenza abitativa a Foggia chiede di essere ascoltata, chiede una risposta! Tanti i casi, tante le necessità.

Aspettano le 96 famiglie. E sono stanche di farlo. Tra loro: madri, giovani donne, bambini, invalidi, molti di loro in condizioni di salute precarie. “Non abbiamo più la forza di aspettare, non c’è più tempo, quelle case ci spettano di diritto”-dicono. Regna la disperazione sui loro volti, scavati dalla stanchezza, consumati, provati”. C’è tanta muffa in casa, ci sono le blatte, i topi, la fogna maleodorante accanto all’abitazione” , così racconta Rosa, una madre di famiglia, assegnataria di uno degli alloggi di via Lucera. Ha poco meno trent’anni, un figlio da accudire, un marito che fatica a trovare lavoro e tanta disperazione negli occhi. Le condizioni in cui versano le case sono visibilmente disumane, inaccettabili, eloquenti.

La protesta è pacifica e si raccontano, chiedono di essere ascoltati. La disperazione di questa gente cerca una risposta.

Redazione Solofoggia.it

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