Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
Amarcord In primo piano

Una via per Antonio Fesce

Più volte si è detto che questa è una città nella quale si vive di pane e pallone.

Negli anni questa considerazione si è andata ancor più rafforzandosi per merito di un legame stretto instauratosi tra tifosi, squadra e società.
È fuori di ogni dubbio che proprio le società, in una realtà non particolarmente fiorente o comunque non competitiva nei confronti di altre piazze, hanno dovuto fare miracoli pur di mantenere in piedi il giocattolo e non sempre tutto è andato nel verso giusto.
Sicuramente tra i presidenti più amati c’è stato colui che più a lungo è stato al timone del sodalizio rossonero, il comm. Antonio Fesce. Dal ’68 all’84 guidò la società che allora viaggiava stabilmente tra la serie B e la serie A.
Antonio Fesce, con il suo carisma, riusciva a riunire intorno al Foggia diversi imprenditori locali che, guidati dalla sua abilità e dalla sua competenza, davano quella linfa necessaria ad alimentare gli entusiasmi della gente.
Fesce tra l’altro era anche un grande intenditore di calcio e a quei tempi, quando non esistevano ancora i direttori sportivi e i procuratori, le abilità di un presidente erano quelle di portare a casa qualche buon affare che potesse far andare avanti la società e la squadra.
Sotto la sua presidenza, infatti, quando si era costretti a sacrificare un calciatore, oltre al compenso in denaro, si cercava anche la contropartita tecnica da mettere a disposizione dell’allenatore per minimizzare gli effetti di una partenza necessaria. Sotto la presidenza Fesce hanno fatto le fortune del Foggia allenatori come Maestrelli, Toneatto, Puricelli e calciatori come Pirazzini, Colla, Del Neri, Valente, Pavone, Saltutti, Braglia, Scala, Trentini, Memo, Iorio.

Senza il consenso del Presidente che nel frattempo si interessava sulle caratteristiche di ciascuno di loro, nessuno di questi avrebbe messo piede a Foggia.
Antonio Fesce, con i suoi straordinari risultati, è stato il lungo ponte che ha congiunto il periodo del primo Foggia in A, quello del presidente Rosa Rosa, con quello che con Zeman rivoluzionò il modo di giocare al calcio e che era guidato dal presidente Casillo.
Durante l’era Fesce molti tifosi, allora in braccio ai propri papà, hanno avuto la fortuna di coltivare quella passione e di diventare i papà dei tifosi di oggi. Grazie alle capacità di questo grande intenditore di calcio, il Foggia non è morto, è andato avanti, ha mantenuto alta l’attenzione della città verso questo “fenomeno calcio” che si è trasmessa di padre in figlio.
Proprio per questo i tifosi ma forse tutti i cittadini dovrebbero sentire il dovere di ricordare questo grande Presidente.
La redazione di solofoggia.it, con in testa Alberto Mangano e Giovanni Vigilante, si attiverà per una raccolta di firme da consegnare al sindaco di Foggia affinchè venga prevista, quanto prima, l’intitolazione di una via al comm. Antonio Fesce.

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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