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Serie A legata alla curva…dei contagi

di Salvatore Valerio

In queste lunghe settimane di lockdown abbiamo vissuto in maniera surreale. Chi non era operatore sanitario o appartenente ad altre categorie, che con il loro lavoro hanno consentito che la nostra Nazione non si fermasse del tutto, è rimasto chiuso in casa, attenendosi alle normative governative . Ogni giorno intorno alle 18 eravamo in tanti davanti alla televisione in attesa del numero dei contagiati e dei morti a causa del maledetto covid-19, tutto ciò era configurabile come una sorta di bollettino di guerra. Risulta ovvio, quanto sia stato difficile in piena pandemia, pensare e scrivere qualcosa che avesse attinenza al calcio e le sue dinamiche.
In queste settimane i palinsesti della RAI hanno mandato in onda le più importanti partite che hanno fatto la storia della nostra Nazionale di calcio degli ultimi decenni.
Ci siamo riviste tante partite tra le quali quella relativa alle semifinali di Italia 90 contro l’Argentina di Maradona, giocata proprio al San Paolo di Napoli. Molto si disse e si scrisse su quella partita, anche di uno scarso tifo ed incitamento del pubblico partenopeo verso la Nazionale italiana. Ascoltando il rumore di fondo durante la partita, non sembra affatto che tutto ciò sia mai potuto accadere davvero.
Ma torniamo ai giorni nostri.

Quando riprenderà il calcio giocato nella massima serie?
Qualche giorno fa è circolata l’ipotesi del 13
Giugno. Ne ha parlato anche il Ministro dello Sport Spadafora. Ma ci dovrebbero essere per tale data tutte le garanzie di sicurezza, che a tutt’oggi mancano. Tutto dipenderà dalla curva, si dice. Non è quella dove sono posizionati i tifosi Ultras in una zona specifica di un ipotetico stadio, ma ci si riferisce alla curva relativa ai dati dei contagiati nel momento “della apertura di massa”.
Attualmente c’è da mettere in conto che ci sono ancora giocatori in isolamento.
Intanto in Germania è iniziata la Bundesliga con l’anticipo di ieri tra Borussia Dortmund e Schalke 04. E’ finita 4-0 per la squadra di casa in uno stadio senza pubblico. In Germania il calcio si riprende un po’ di palcoscenico, dopo mesi di morte e paure ed è un segnale inequivocabile della vita che continua in tutte le sue sfaccettature.
Rimarranno nella storia, non solo del calcio, il primo gol del gioiellino Haaland ed anche l’esultanza a colpi di gomito dei calciatori del Borussia.
Signori, che piaccia o meno, questo è il calcio ai tempi del coronavirus!

Redazione Solofoggia.it

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