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Qualcuno si assuma le sue responsabilità

di Mimmo Attini

Chiariamo subito l’equivoco: il Foggia visto fino ad oggi, è nettamente inferiore a quello dello scorso anno. Lo si capisce quando ti rendi conto che giocatori come Greco e Agazzi facevano la differenza a centrocampo. Per non parlare del grande lavoro “sporco” che Nicastro o Beretta facevano in attacco dando un grosso contributo alle prestazioni di Mazzeo.
Che senso ha avere un parco attaccanti di cinque giocatori se non vengono mai serviti oppure sono in ritardo di condizione fisica e atletica? Forse è arrivato il momento che qualcuno debba spiegare il perché di una campagna acquisti così deficitaria nei ruoli fondamentali di questa squadra. Eppure era stato detto che Carraro era nettamente più forte di Greco così come era stato detto che non conveniva riscattare Agazzi perché i giocatori presi erano superiori. Il Foggia dello scorso anno aveva un’anima e una sua identità; in questo campionato i giocatori sembrano vagare in campo senza alcun gioco.
La situazione è drammatica perché è fallito il progetto iniziale e soprattutto perché non si percepisce quel senso di appartenenza ad una maglia che ti fa buttare l’anima in campo. Se valutiamo l’operato ad oggi, dobbiamo sicuramente constatare il fallimento di un direttore sportivo che avrebbe dovuto puntellare la difesa dello scorso anno con giocatori di qualità; avrebbe dovuto migliorare e non smantellare il centrocampo che lo scorso campionato ha fatto la differenza per qualità e quantità. Per non parlare della questione allenatore che, dopo l’inspiegabile e “misterioso” allontanamento di Stroppa, ha portato sulla panchina rossonera mister Grassadonia, presentato come colui che avrebbe portato il Foggia nel calcio che conta.
Si è sempre detto che Foggia è una piazza difficile ma che al contempo ti fa sentire un giocatore vero.
Ed allora è arrivato il momento che direttore sportivo e società facciano capire cosa vogliono fare di questo Foggia. A gennaio servono giocatori di qualità adatti alla cadetteria perché solo così puoi dare credito a dichiarazioni di inizio stagione in cui qualcuno ha parlato di serie A in due anni.
Serve riprendere la preparazione atletica, perché non si spiega come mai i nostri giocatori sembrano essere sempre in difficoltà e in affanno rispetto agli avversari. Serve un senso di appartenenza a quei colori rossoneri che non a caso mister Padalino ha ricordato a fine partita.
È giunto il momento in cui qualcuno si prenda le proprie responsabilità e cominci a lavorare per il bene del Foggia e di tifosi che meritano e chiedono altro.
Se proclami andavano fatti ad inizio stagione, forse era meglio parlare di gente che lotta e che dà l’anima. Del resto è quello che la tifoseria ha sempre chiesto a tutti coloro che indossano quella maglia.

Redazione Solofoggia.it

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