Notte magica
di Rosario De Rosa
Ci sono giorni che non muoiono mai, che restano lì, eterni, immobili, fissi nella loro aureola di ricordi e di sensazioni, di emozioni e di vita: la nascita del figlio, il primo stipendio, l’anniversario di matrimonio…
Uno di questi è il 22 maggio: si, il giorno di Santa Rita, la santa dei miracoli impossibili, e l’impossibile si realizzò proprio il 22 maggio del 2010, quando al Santiago Bernabeu di Madrid l’Inter vinse la Champions League!
Per la prima volta nella mia vita vidi l’Inter vincere questa coppa, ambita, sognata, desiderata da tutti, ma da allora mai più conquistata da una squadra italiana.
Me lo ricordo come adesso: ero capitano della Nazionale a Viserba, vicino Rimini, in un quadrangolare di beneficenza; faceva caldo quel pomeriggio ed ero emozionatissimo, per la fascia da capitano (mi sentivo come Zoff ai Mondiali dell’82) e per la finale: La Partita!
Mi ricordo che quelle gare non finivano mai, una andò addirittura ai rigori, dalle tre del pomeriggio finimmo alle sette: ci invitarono tutti alla grigliata di ringraziamento e allo schermo gigante vidi la doppietta di Milito, finalmente vidi la Beneamata vincere qualcosa!
Anch’io vinsi qualcosa, mi diedero il premio come miglior giocatore del torneo (pensate un pò quanto dovevano stare inguaiati gli altri quarantatré…) e mi sentii anch’io Campione quel giorno!
Tornai la notte, tutta la notte in macchina, stanco, ma felice, per il piatto di ceramica vinto, per la Coppa dalle grandi orecchie, per quel giorno che non dimenticherò mai!
Santa Rita, chissà…