Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
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Noi non ci pieghiamo!

È fuori di ogni dubbio che il futuro rossonero è nebuloso e soprattutto incerto. Girano voci, si rincorrono notizie dell’ultima ora ma, in ogni caso, nessuno in questo momento può pensare a quello che sarà senza incorrere nella possibilità di errare.
A dire il vero, questi momenti che pensavamo fossero tramontati per sempre, anche in questo giugno caldo si ripresentano come in tante altre maledette estati. Se un tempo erano i fallimenti, la mancanza di liquidità, la difficoltà nella iscrizione al campionato, ora sono diverse le preoccupazioni dei tifosi ma lo stato d’animo è condizionato da quella stessa ansia.
Giorni fa dissi che il foggiano ha la scorza dura, che il calcio, sovradimensionato rispetto al tessuto socio-economico della città, è duro a soccombere perchè una media di 11/12mila spettatori allo Zaccheria e gli esodi di tifosi in giro per l’Italia sono motivo di orgoglio che in questa città ci teniamo molto stretto.
C’è un modo per dare continuità ad un progetto, ad un sogno, per evitare di risvegliarsi all’improvviso e scontrarsi con la triste realtà: dare ancora una volta fiducia alla società affollando i botteghini per gli abbonamenti indipendentemente se alla guida della squadra ci sarà Mourinho o Oronzo Canà e al centro dell’attacco Icardi o Aristoteles. La fiducia è importante, l’aiuto economico pure ma bisogna restare uniti lerchè se per quest’anno venisse scelto un ridimensionamento dell’organico magari per far cassa per puntare a tentare il colpaccio l’anno successivo, allora non si potrebbe contestare la squadra, il mister e la società dopo, per esempio, un paio di sconfitte. Un patto va fatto e va mantenuto. È fondamentale.
Ci interessa poco chi siano i nostri nemici, chi abbia votato in un modo o in un altro, ormai lo abbiamo metabolizzato. Ora dobbiamo pensare a noi stessi.
Possono infliggerci tutte le penalizzazioni possibili, noi restiamo quelli di sempre, tosti da piegare . Noi in questo campionato non verremo ricordati per il commissario o per la mancata concessione della mutualità. Noi resteremo dei libri di storia per aver pareggiato a Frosinone quando tutta l’Italia si metteva le mani dei capelli, quando nessuno ne comprendeva la ragione. Questo dovrebbe forse far capire che il marcio non è qui ma in quell’Italia che si chiede ancora il perchè di quello “scavetto” di Floriano all’89’. A Foggia abbiamo esultato come quando Coletti realizzò il 2-0 contro il Lecce lo scorso anno. Noi siamo così e ci piace esserlo.
Dateci pure 40 punti di penalizzazione, noi saremo sempre 15000 in casa e 4000 in trasferta.

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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