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Ma cosa vogliamo di più da questo Foggia?

di Mimmo Attini

E’ la frase che mi ha colpito leggendo un commento sui social di un tifoso rossonero dopo il pareggio contro la Ternana.

Questa semplice domanda racchiude in sé l’universo dei pensieri sull’intero cammino dei satanelli.

Ad inizio campionato si era ben consci che, dopo 19 anni di inferno, l’obiettivo primario del Foggia fosse la salvezza. Tutti avremmo firmato per avere i punti che oggi abbiamo e che significano permanenza.

Ma nonostante la fatidica quota 50 raggiunta , la certezza matematica della salvezza ad un passo, la non più remota possibilità di giocare i play-off per la massima serie, c’è ancora qualcuno che non è contento del mister, del suo gioco e dei suoi ragazzi.

Sembra quasi che questi personaggi aspettino il mezzo passo falso per poter urlare il loro malcontento; ma se prima i dissapori venivano fuori dopo una sconfitta, adesso anche un pareggio è motivo di contestazione.

Eppure il Foggia, sia nel girone di andata che in quello di ritorno, ha cercato di fare un calcio propositivo, elegante, divertente. Certamente il mercato di riparazione ha fornito elementi di qualità, ma la bravura dell’allenatore e della squadra non è da ricercare soltanto in un semplice cambio di modulo ed in una difesa più coperta.

Non si possono dimenticare le vicende extra-calcistiche: l’inchiesta giudiziaria, le ispezioni, gli arresti, la nomina del commissario, la spada di Damocle della penalizzazione che penzola minacciosamente. Stroppa e il suo staff sono riusciti ad ovattare l’ambiente, a tenere alta la concentrazione dei giocatori fornendo loro ulteriori motivazioni e a compattare il gruppo, con la gestione dei nuovi arrivati integrati sapientemente con chi era rimasto.

Il mister, in ogni conferenza stampa, ha sempre detto che il suo unico credo è il lavoro e lo ha dimostrato con l’umiltà di chi sa prendere decisioni e sa “mettere la faccia”. Non ha mai accampato alibi.

Ed ora il Foggia è ad un passo dai play-off. Per moltissimi operatori di settore, i satanelli giocano, al pari della corazzata Empoli, il miglior calcio della categoria. Sarebbe poi così sacrilego ammettere che gran parte del merito si debba addurre a Stroppa?

Il gioco visto a Terni non era certamente quello a cui siamo abituati; forse i calciatori erano inconsciamente già con la testa al derby oppure o non al massimo della condizione. Nonostante questo i ragazzi sono riusciti a riacciuffare il pareggio e a portare a casa il punto mostrando tutto il cinismo della grande squadra.

Sabato prossimo ci sarà la sfida col Bari, con uno stadio sold out già da due giorni. Peccato per il divieto di trasferta imposto ai tifosi biancorossi che toglierà alla partita il sano gusto della rivalità.

Certo è che se Stroppa dovesse regalare la gioia della vittoria contro i baresi, allora … “Ma che vulim di cchiù da stu Foggia?”

Redazione Solofoggia.it

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