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In primo piano Le storie di Rosario

Ci sono santi di serie A e altri di serie D

di Rosario De Rosa

Ogni tanto il nostro direttore mi bacchetta e mi invita a scrivere di più,  quindi mi dovrete sopportare più spesso, cari miei quattro lettori.
Io sono dell’idea che, quando non ho niente da dire, non dico niente, però questa volta voglio ripartire da me, o meglio approfittare di questa sede, a bocce ferme dopo un po’ di giorni, per ringraziare tutti voi per gli auguri al mio onomastico del 7 ottobre e, allora, parlare di qualcosa, o meglio qualcuno, legato a questa data.
No, non voglio fare la supplica alla Madonna, vorrei parlare con voi di San Marco d’Eca, un santo che sul calendario risulta in questo giorno, ma che, per rispetto alla Madonna, non viene quasi mai considerato.
Ogni giorno ricordiamo tanti santi, mica solo uno e quindi capita che ci sono i santi famosi e quelli, diciamo cosi,  in panchina, che vengono tirati fuori a volte solo dagli almanacchi o da Wikipedia.
E così è per questo santo, nato a Troia e morto a Bovino.
Voi sapevate dell’esistenza di questo santo?
Pensate un po’, è l’unico santo ufficiale protettore della nostra diocesi, neanche Padre Pio lo è eppure qui non se lo calcola nessuno!
La nostra chiesa, tra le sue tante colorate caratteristiche,  ha preti di Serie A e preti di Serie B C e D, e anche coi santi si fanno figli e figliastri e la storia di questo santo lo conferma.
Nato ad Eca (sarebbe l’attuale Troia), questo santo del 300 fu ordinato sacerdote a Lucera. Superò vari ostacoli derivati dall’invidia e dalla cattiveria dei suoi confratelli e  per questo, dopo tanti anni, divenne Vescovo di Lucera; si racconta di lui ogni bene, miracoli a tutta forza, guarigioni, prodigi, insomma un cristianone che, alla sua morte appunto il 7 ottobre, lo hanno reso già santo. Il suo corpo ancora adesso sta a Bovino e perciò è protettore della nostra Diocesi.
Noi un santo abbiamo,  poverino mezzo scalcagnato ed incastrato tra Patroni d’Italia e Patroni d’Europa, eppure è nostro, è delle nostre parti, è della nostra Chiesa, ma Foggia ama i forestieri e noi foggiani non lo consideriamo per niente.
Chissa, forse questo mio scritto darà lo spunto a qualcuno lassù ai piani alti per dare maggiore considerazione a quest’uomo a cui sono affezionato, anche perché la Chiesa Cattolica lo festeggia il 7 ottobre, il giorno del mio onomastico e la Chiesa Ortodossa lo festeggia il 14 giugno, il giorno del mio compleanno.
Ma questa sarà un’altra storia!

Rosario De Rosa

Redazione Solofoggia.it

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