Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
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Anche la sfiga però…

È un Foggia che non riesce ad uscire dalla zona pericolosa della classifica forse perchè l’impresa è risultata più ardua di quanto si potesse immaginare alla vigilia o forse perchè la frenesia di allontanarsi dallo spettro della serie C magari porta ansia ingiustificata.
A questo punto tutti i giudizi hanno ragione di coesistere, da quello che indica la difficoltà del tecnico a dare il giusto modulo alla squadra sino a quello che valuta una risorsa la capacità di saper schierare la squadra con moduli diversi ma magari con gli uomini sbagliati; probabilmente hanno ragione coloro che affermano che Nember si è liberato troppo frettolosamente di gente come Greco e Agazzi, indebolendo di fatto il reparrto del centrocampo così come non si può nemmeno dar torto a chi sostiene che lo stesso Nember è riuscito a portare a casa tanti di quei giocatori che facevano gola a molti.
Insomma, sicuramente è difficile in questo momento del campionato e con quella classifica, esprimere un giudizio pacato e sereno sulla squadra e sul suo percorso.
Diciamo anche, e questa è una variabile che non si può sottacere, che gli episodi non hanno aiutato la squadra di Grassadonia e se la metà dei pali avesse regalato un gol, forse 2 o 3 punti in più avrebbero fatto comodo e sarebbero stati meritati.
Mazzeo su rigore a Pescara, Galano sullo 0-0 a Cosenza, Ranieri in casa con il Brescia e un paio di legni nell’ultima gara di La Spezia sono episodi che hanno determinato l’esito finale della gara.
È vero che con i se e con i ma non si va da nessuna parte ma chi può negare che alle volte i singoli episodi non distorcano la realtà dei fatti? Questo sia quando sono a favore sia quando determinano un risultato negativo. Il palo di De Vena a Melfi fu l’inizio di una riscossa che portò alla fine il Foggia di Stroppa alla conquista della serie B.
Gli episodi e la fortuna possono determinare i risultati senza ovviamente diventare un alibi ma è indubbio che, per quanto forte, il Brasile nel 94 vinse un mondiale alla lotteria dei rigori, rigori che in sostanza sono sempre una sana botta di fortuna perchè era veramente difficile ipotizzare che un campione come Baggio avesse potuto indirizzare la palla così alta sulla traversa. Eppure a Pasadina andò così.
Quindi, che si trovino i problemi del Foggia, che si individuino le soluzioni con la consapevolezza però che i risultati si ottengono anche con l’occhiolino della dea bendata perchè sino ad ora i rossoneri hanno conosciuto solo la “sfiga”.

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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