A noi Ucacu nu ci piace!
di Rosario De Rosa
Anche in Paradiso si fa il tifo ed ogni occasione è buona per impegnare i piccolini e farli contenti.
Eh si, perché saranno pure angioletti, ma a loro piace tanto andare dietro a un pallone, specie lì, dove i campi sono verdi verdi e lunghi lunghi, meglio delle partite di Holly e Benji.
E allora San Pietro ha dato il compito a quelli potenti lassù di assegnare, per questi Mondiali di calcio, gli angeli custodi alle varie squadre e quindi ha chiamato quelli un po’ più competenti (San Siro, San Nicola, Santiago Bernabeu, San Paolo) e ha dato l’ordine di dare un angelo ad ogni squadra.
Non l’avesse mai fatto: tutti hanno scelto Panama!
Non so se “Gli ultimi saranno i primi” vale anche per i Mondiali, ma per questo benedetto vizio di stare dalla parte dei più deboli, tutti hanno scelto questa squadra.
D’ufficio qualcuno è dovuto andare alla Francia, alla Germania e alle altre squadre, pareva brutto che le altre squadre non avessero i loro protettori, ma oggi in paradiso la parabola era tutta su Belgio-Panama.
Avete visto cosa è successo durante l’inno nazionale?
È stata una apoteosi, l’hanno cantato tutti; è stato emozionante aver visto qualcuno piangere di commozione ed emozione, tutto lo stadio cantava le parole del proprio paese.
Non sapevo neanche che Panama avesse un inno nazionale, credo che sarà la nuova hit dell’estate.
Beh, allora gli angioletti, con le loro bandierine rosse e blu, si sono messi di impegno a cacciare i palloni pericolosi, ad allontanare gli attaccanti belgi dall’area, a parecchi stava antipatico Lukaku (che già col cognome che si porta dietro, poverino, non risulta molto per la quale) e ai piccolini non piace proprio!
Qualcuno di quelli piccoli piccoli si è messo addirittura a piangere, brutto cattivo, stava sempre a litigare con tutti e poi ci ha fatto due gol.
Dopo la partita sono tornati felici lassù, a raccontare il primo tempo zero a zero, i due calci d’angolo, il tiro da sessanta metri alla fine, a riferire ai più grandi: “A noi Ucacu nu ci piasce!”.
