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Cosa si decide per gli abbonati?

Mimmo Attini

Il calcio forse ripartirà, con tempi e modalità che non sono ancora noti nei dettagli, ma se lo farà, il tutto avverrà per salvaguardare la regolarità del campionato, le esigenze degli sponsor e delle pay tv.
Poi esiste un altro calcio che è quello dei Dilettanti, quello della serie D soprattutto, su cui si dice, si blatera, si suppone ma che resta ancora avvolto da una nube di mistero. È ovvio che in questo caso il lamento arriva dai calciatori che, pur facendo lo stesso mestiere dei colleghi più famosi, non godono degli stessi benefici economici e non sono nemmeno dei dopolavoristi in quanto il tempo dedicato ad allenamenti, gare, trasferte e ritiri non consente loro di pensare ad un secondo lavoro.
Esiste poi un altro mondo che soffre ma che non si lamenta ed è quello dei tifosi, degli appassionati di calcio, quelli senza i quali la giostra non girerebbe. Pensiamo solo un attimo agli abbonati che, nella migliore delle ipotesi potranno sapere da altri l’andamento delle gare, considerando l’unica certezza e cioè che le eventuali gare si disputerebbero a porte chiuse. Le società hanno incassato ad inizio anno il costo dell’abbonamento e, teoricamente, percepiscono ad ogni gara la loro cosidetta quota abbonati. Di fatto è noto che la somma incassata va da subito nel calderone per gestire la stagione. Purtroppo però non è così e all’abbonato viene comunque leso un diritto. Poi va a finire che, pur di rivedere la propria squadra, il tifoso chiude gli occhi, rinuncia a tutto e va avanti. Ma tutto questo non è giusto.
Pensiamo anche a chi è rimasto fedele agli abbonamenti alla pay per view che consentono di vedere le gare di calcio seduti comodamente sul proprio divano di casa. Questa gente magari ha continuato a pagare nella speranza che le cose potessero partire da un momento all’altro. Ora si ritrova con due mesi già persi e con almeno un altro quasi.
Insomma è il caso che tutti capiscano che il calcio è della gente e non dei palazzi e delle società per il semplice e ovvio motivo che se la gente comincerà a perdere l’interesse, se dovesse affievolirsi la passione intorno al calcio, la baracca si chiude per tutti, dai dilettanti fino allo scintillante campionato di massima serie.
Che intervenga qualcuno a favore della gente.

Redazione Solofoggia.it

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