La lettera di un operatore sanitario
È successo a San Marco in Lamis. Mentre tutti noi a casa eravamo in attesa della Via Crucis del Papa in una piazza vuota, nel paese garganico si celebravano i riti del Venerdì Santo con gente per strada come se quei contagi a seguito di un funerale non avessero insegnato niente.
Il fatto ha indignato un operatore sanitario che ha voluto indirizzare un suo pensiero sulla bacheca facebook di Napoleone Cera, consigliere regionale, che era presente alla celebrazione unitamente al sindaco Michele Merla
Questo il contenuto:
Signor Napoleone Cera,
A scriverLe è un povero infermiere. Come sa, noi tutti, insieme ai medici, stiamo combattendo una guerra senza precedenti contro un nemico invisibile.
Stiamo rischiando la nostra vita, affinché la Sua e quelle altrui non si fermino.
Ho perso dei colleghi lungo il cammino e ne perderò ancora molti.
Non so se alla fine di questa dura battaglia riuscirò a preservare la mia indennità.
È da più di un mese che non vedo la mia famiglia, la mia ragazza e il mio paese. E sa perché? Perché, fortunatamente, possiedo un cervello funzionante, capace di discernere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: so bene che bisogna proteggere se stessi e gli altri.
Sa, inoltre, qual è la preoccupazione che mi affligge e che mi fa temere un fallimento collettivo contro questo virus? Gli atteggiamenti che gente come Lei sta assumendo.
Mentre io sono qui, dentro una tuta, senza respirare, urinare, bere per ore e ore, in un reparto di rianimazione, mi capita di vedere video di gente che esce a celebrare il Venerdì Santo, tra cui anche Lei.
Lo trovo un atteggiamento irrispettoso verso tutte le persone che stanno rischiando la propria vita.
Non ho altro da dirLe. Tuttavia, La invito a porsi il seguente quesito: quando l’ultimo infermiere e l’ultimo medico medico si infetteranno , da chi si farà curare?
Mi aspetterei, almeno, che persone che ricoprono incarichi politici come il Suo diano l’esempio e, soprattutto, abbiano rispetto per tutti gli operatori sanitari che,come me, stanno lavorando per il bene comune.
Il vostro è un attentato alla salute pubblica!
Cordialità,
Gianluca Azzellino