Una serie A in lutto
di Salvatore Valerio
Diciamo subito che la giornata di Domenica 4 Marzo 2018 è stata una giornata “sui generis” caratterizzata dalla necessità di espletare il dovere civico del voto.
La mattinata ruotava intorno a questo importante esercizio sancito dall’articolo 48 della nostra Costituzione.
Per gli amanti del pallone seguire il proseguo dell’ottava giornata di ritorno della A, i cui anticipi di ieri avevano già emesso dei verdetti molto importanti specialmente per le alte zone della classifica, era cosa obbligatoria.
La giornata di molti di noi era stata preparata così. Voto e Pallone.
Ma durante la mattinata iniziavano a girare notizie strane, concernenti la morte di un non meglio precisato calciatore di serie A.
Poi attraverso i social si faceva il nome di Davide Astori difensore e Capitano della Fiorentina.
E qui lo stato d’animo muta in maniera repentina.
Il mondo del calcio è nel più totale sconforto.
Si ferma il Campionato per rispetto, un atto dovuto e stavolta il freddo “The show must go on “ viene mandato a quel paese.
Si rimane sgomenti ed attoniti di fronte alla morte di un giovane legato al calcio professionistico da diverso tempo. Lo sport legato all’idea del benessere e come stile di vita stride con questa morte.
A maggior ragione si rimane sgomenti e senza parole di fronte alla morte di un giovane di sana e robusta costituzione fisica, quindi in apparente buona salute.
“Muor giovane colui che gli Dei amano” questa è una epigrafe consolatoria laica.
Ma pensando a mente fredda sul mistero della vita e della morte questa epigrafe lascia alquanto interdetti se si pensa ai suoi famigliari che sicuramente non saranno tanto felici che gli Dei amino il loro caro al punto di chiamarlo a loro.
A tante domande di noi comuni mortali si risponde solo con la Fede.
Tra le tante belle parole lette sullo sfortunato calciatore scelgo quelle che scrive Gigi Buffon:
Ciao caro Asto – ha scritto Buffon sul proprio profilo Instagram – difficilmente ho espresso pubblicamente un pensiero riguardo una persona, perché ho sempre lasciato che la bellezza e l’unicità di rapporti, di reciproca stima e affetto, non venissero strumentalizzati o gettati in pasto a chi non ha la delicatezza per rispettare certi legami.
Nel tuo caso – prosegue il messaggio del portiere della Juventus – sento di fare un’eccezione alla mia regola, perché hai una moglie giovane e dei familiari che staranno soffrendo, ma soprattutto la tua piccola bimba, merita di sapere che il suo papà era a tutti gli effetti una PERSONA PERBENE….. una GRANDE PERSONA PERBENE…. eri l’espressione migliore di un mondo antico, superato, nel quale valori come l’altruismo, l’eleganza, l’educazione e il rispetto verso il prossimo, la facevano da padroni”.
“Complimenti davvero, sei stata una delle migliori figure sportive nella quale mi sono imbattuto – si conclude lo struggente post di Buffon – R.I.P. Il tuo folle Gigi”.
A margine il resoconto delle partite giocate ieri.
La Spal riapre il discorso salvezza.
La partita della Juventus con un finale da libro giallo.
Napoli il gioco non basta.
Spal-Bologna 1-0
Importante vittoria della Spal in chiave salvezza.
La Spal non vinceva in casa dal 29 ottobre ed è, dopo quella a Crotone, la seconda partita consecutiva che porta a casa i tre punti.
Un derby combattuto con una Spal che entra subito in partita.
Al 10° del primo tempo viene espulso Gonzales del Bologna che atterra Antenucci al limite dell’aria. Bologna in dieci ma la Spal sembra non approfittare dell’uomo in più.
All’inizio della ripresa la svolta della partita. Grassi mette in rete al 3° del secondo tempo un tiro ribattuto da Helander su un corner .
Primo tiro nello specchio della porta e goal.
Donadoni cerca di scuotere la squadra con nuovi innesti, e proprio il nuovo entrato, il giovane Orsolini (scuola Juve), mette sul piede di Destro che calcia fuori, la palla del possibile pareggio.
Espulsione di Mattiello (S) per doppia ammonizione.
Ma è ormai tutto deciso. La Spal vince una importantissima partita.
Lazio-Juventus 0-1
Partita strana che ha il colpo di scena pronto alla fine, al pari di un libro giallo.
Quei libri che leggi stancamente e che intuisci attraverso la trama come andranno a finire ma poi improvvisamente con un teatrale colpo di scena ti provocano emozioni ed un vero sussulto che contraddice le tue previsioni!
Si potrebbe sintetizzare così la partita con un primo tempo con pochi spunti tecnici ritmi alquanto bassi e con una pressione della Lazio a centrocampo che mette in difficoltà la Juventus che non riesce ad organizzare trame di gioco atte a creare occasioni da goal per Mandzukic non in serata e Dybala non ancora al meglio della forma. In pratica un primo tempo senza sussulti.
La Juve con la testa a Tottenham?
Il secondo tempo sembra avere gli stessi ritmi dei primi 45 minuti ma dopo i cambi effettuati da Allegri gli ultimi 25 minuti (Alex Sandro per Lichsteineer, e Duglas Costa per Mandzukic) vedono una Juventus più rapida ma che si infrange contro una difesa laziale ordinata anche se si iniziano a sentire nelle gambe i 120 minuti della partita con il Milan.
Ecco allora entrare in scena Dybala dopo 90 minuti trascorsi a vagare senza una meta.
Al 93mo la sua magia, quel goal importantissimo che consegna i tre punti alla Juventus che come si vedrà potrebbe essere fondamentale nella rincorsa al Napoli.
Con questo goal Paulo ha cancellato due mesi di assenza dimostrando, anche quando non è in perfetta forma, di avere la possibilità con un guizzo , con una magia di fare la differenza.
Certe partite si vincono con i Campioni e la Juventus li ha.
Dybala appartiene a questa categoria e a questo punto la squadra bianconera non può più farne a meno.
Napoli-Roma 2-4
Gli azzurri crollano in casa e sentono il fiato della Juventus.
Tutta colpa di Dybala e del suo goal al 93°la causa che ha psicologicamente spento l’entusiasmo al Napoli?
Non lo sapremo mai.
La squadra partenopea esce un po’ ridimensionata da questa partita facendo emergere la dura legge del calcio, in cui non vince solo chi esprime un bel gioco ma anche chi in maniera cinica approfitta degli errori e punisce l’avversario.
La partita con la Roma andava vinta o quanto meno non era da perdere, ma è riconosciuta a certe squadre l’impossibilità di gestire certe partite che non sempre possono essere vinte per la quadratura tecnica dell’avversario, con un gioco accorto e non sempre votato all’attacco.
Sta di fatto che la squadra di Sarri è stata meno lucida del solito nonostante non siano mancate tante occasioni.
Dobbiamo però dare il giusto merito alla bellissima prestazione di una Roma che subisce nella fase iniziale della partita un goal di Insigne. Tutto ciò avrebbe potuto incidere negativamente sul piano psicologico sul proseguo del match ma fa immediatamente reagire la squadra capitolina che con Under (ancora lui)
pareggia .
Al 26° del primo tempo la Roma passa in vantaggio con Dzeko che vince il duello con Albiol e insacca.
La ripresa vede il Napoli macinare gioco e Callejon colpisce al 59° un palo su calcio d’angolo. Di Francesco toglie Under per Gerson e subito dopo arriva il terzo goal della Roma sempre con Dzeco che sembra avere un conto in sospeso col Napoli , doppietta come lo scorso anno.
A dieci minuti dalla fine la Roma va a segno per la quarta volta con Perotti bravo ad approfittare di uno svarione di Mario Rui.
Il goal di Mertens nel finale addolcisce un po’ la serata.
La Juve sempre a -1 ma con una partita da recuperare.
Tutti adesso attendono il 22 aprile la sfida allo Stadium che probabilmente deciderà lo scudetto.
Da rilevare il bel gesto dei tifosi napoletani che accompagnano l’uscita della squadra sotto scroscianti applausi.
Roma momentaneamente terza.