Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
Amarcord In primo piano Verso la partita

Un gol al Palermo che valse la salvezza

Domenica prossima allo Zaccheria si presenta il Palermo e la mente torna alle tante sfide tra le due squadre in diverse categorie. Se è vero che la partita che viene più facile ricordare è quella della stagione 2018/19 quando il Foggia di Grassadonia, in vantaggio nel primo tempo con rete di Kragl e rimontata dai rosanero con Salvi e Trajkowski, oggi vogliamo ricordare un’altra gara che in tanti ricordano anche se ormai di 25 anni fa.

Era il 5 maggio del 96. Campionato di serie B. Allo Zaccheria si presenta il Palermo con l’obiettivo chiaro di non perdere anche per non uscire definitivamente dalla corsa per la conquista della serie A. Di contro il Foggia, appena retrocesso dalla massima serie, a dispetto dei proclami della società allora gestita da Giacinto Pelosi che prevedevano la risalita immediata in A, si ritrova quasi all’ultima spiaggia avendo la chiara necessità di vincere per evitare la discesa in C.

E’ questo l’anno in cui la squadra viene affidata al tecnico emergente Delio Rossi, già capitano del primo Foggia di Zeman, che non riesce ad entrare in sintonia con i calciatori sprofondando in classifica e costringendo la società a sotituirlo, alla 26esima giornata, con Tarcisio Burgnich che porta serenità nello spogliatoio ma al quale viene chiesto un miracolo per evitare la retrocessione.

Quel giorno questi furono i calciatori che scesero in campo: per il Foggia Brunner, Bianco, Di Bari, Bianchini, Grandini, Zanchetta, Tedesco, Sciacca, De Vincenzo, Marazzina Kolyvanov. (panch. Botticella Mandelli Sanò Nicoli Oshadogan). Il Palermo, guidato da Arcoleo, propose questa formazione: Berti, Galeoto, Ciardiello, Biffi, Assennato, Tedesco, Iachini, Barraco, Di Già, Lucenti, Scarafoni. (panch. Sicignano Caterino Di Somma Pisciotta Ignoffo)

Sarà una delle tante gare che avrebbero visto i fratelli Giovanni e Giacomo Tedesco in campo da avversari.

E’ uno Zaccheria gremito quello che si stringe intorno ai rossoneri per autarli a raggiungere l’obiettivo. La partita comincia a viagggiare a senso unico, il Foggia preme da subito sull’acceleratore a pieno organico con Kolyvanov che ha tante occasioni per passare in vantaggio ma il portiere Berti gli nega la gioia del gol più volte, risultando alla fine il migliore dei suoi. D’altro canto i siciliani, in varie occasioni, soprattutto in contropiede, impensieriscono Brunner e soprattutto fanno gelare il sangue nelle vene dei tifosi rossoneri che, in ogni azione pericolosa rosanero  intravedono lo spettro della C. Solo al 90′ Kolyvanov, con un tiro dal limite, indovina la giusta parabola che beffa Berti e gonfia la rete. Lo stadio esplode come non mai, quel gol scaccia gli spettri e fa ben sperare per il futuro. Sarà quello l’ultimo gol di Igor allo Zaccheria.

Il Foggia poi vinse a Pistoia, in casa con il Cesena, pareggiò a Genova e vinse il casa con il Cosenza, permettendosi il lusso di perdere a Lucca, già salvo per 5-1. Concluderà la stagione all’11esimo con 48 punti.

Il Palermo, perdendo a Foggia perse terreno dalla vetta e a festeggiare la promozione a fine stagione furono Bologna Perugia Verona e Reggiana. I rosanero finirono il campionato al settimo posto con 52 punti all’attivo.

Alberto Mangano

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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