Tanti auguri…papanònne!

Ci sono persone che, anche a distanza di anni dalla loro scomparsa, continuano a meravigliare e a stupire per la loro assenza fisica. Gianni Cicolella è uno di questi e, al pari di tanti altri, anche io lo voglio ricordare nel giorno in cui avrebbe compiuto 60 anni, nel giorno in cui lo avrei sfottuto per la sua raggiunta anzianità.
La nostra conoscenza andava oltre quella derivante dalla comune passione per i colori rossoneri, la nostra conoscenza era anche e soprattutto legata all’orgoglio di appartenenza, alla nostra foggianità, al nostro comune interesse per la storia della nostra comunità. Era l’erede di una icona del giornalismo locale. Il padre Luca aveva raccontato la storia attraverso i suoi scritti e quante volte Gianni mi ringraziava perché gli avevo procurato un vecchio suo scritto di un quotidiano ormai ingiallito dal tempo.
Aveva voluto che io presentarsi la riedizione del libro “E la morte venne dal cielo”. Ci teneva ed io mi sentii molto piccolo dinanzi ad un’opera monumentale come quella di Luca e soprattutto lusingato dalla scelta di Gianni che immeritatamente era caduta su di me.
Ero stato spesso ospite delle sue trasmissioni, parlavamo di tutto ma non del Foggia. Il nostro rapporto riusciva ad andare oltre. Eravamo amici io e Gianni e come tutti gli amici riuscivamo a parlare di tutto, non eravamo mai banali.
Oggi, caro Gianni, ti avrei fatto una chiamata e ti avrei detto: “Tanti auguri papanònne…” e poi ci saremmo fatti una grassa e grossa risata. Avremmo parlato di Francesca Romana, della sua bravura nel voler continuare una tradizione ormai di famiglia, avremmo parlato de “I giorni del girasole” di Luca nonno e di Luca nipote e di quella volta che lo vedemmo insieme al Giordano, seduti l’uno accanto all’altro, qualche giorno prima del tuo brutto scherzetto in una triste giornata di maggio.
Io sento che tu ci sei, che stai vegliando sui tuoi cari e allora sai che ti dico?….tanti auguri papanònne e forza Foggia!