Si faccia giustizia!

Finalmente il 31 agosto è arrivato. Un altro giorno, nella lunga storia del Foggia, che dovrà giocarsi non su un campo di calcio. C’è chi dice che è fatta, c’è chi dice che forse non è proprio così. Da domani si comincerà a saperne di più.
La speranza è che la giustizia sia giusta ma soprattutto sia logica. Non entriamo nel merito di norme e cavilli che non conosciamo e proprio per quello ci piace essere logici. Se si è fatto un illecito si faccia giustizia, altrimenti si dimostri il contrario ed a Foggia si applaudirà chi, anche se con i “gol” del Covid, si è ritrovato in serie C.
Ma ai foggiani non va giù che si vada giù con codicilli e non con il buon senso. Se si fa un illecito, parlando in generale, o lo fa il Presidente o lo fanno i calciatori, il beneficiario è sempre la società, la squadra, la piazza. Quindi il buon senso e la logica consiglierebbero la condanna. Sappiamo però che non è così e quindi può essere che dei calciatori vengano colti con le mani nella marmellata ma che la società non ne sappia niente. Ci capiamo poco ma ci adeguiamo.
Nella giustizia sportiva, quindi, si possono colpevolizzare i calciatori ma pensare che non ci siano i mandanti. Sul caso specifico poi, cerchiamo di leggere le dichiarazioni da una parte e dall’altra e capiamo che forse possiamo incantarci, per nostra dichiarata incompetenza ma forse anche per mancanza di quella logica e di quel buon senso che appartiene a chi vive di calcio ma fuori dalle aule di giustizia.
Aspettiamo di sapere di aver vissuto una giornata che porti giustizia, cosa sulla quale continuiamo ancora a credere.