Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
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Sembra non ci sia una gran voglia di vendere!

Ed in queste ultime 48 ore abbiamo praticamente ascoltato tutti, abbiamo udito le diverse campane e, come al solito, è veramente difficile riuscire a prevedere il futturo immediato.
Tramontata l’ipotesi Follieri come previsto da gran parte dei foggiani, si è ritornati alle torte in faccia tra i due principali proprietari del Calcio Foggia 1920. I chiarimenti, i riavvicinamenti, i “volemose bene” immaginabili dopo il lungo silenzio degli attori principali della commedia tragi-comica di questa estate, vengono smentiti da un altro atto teatrale questa volta in tv e non a suono di pec. A poco è servita la pacatezza di Davide Pelusi che si è barcamenato a difendere una situazione veramente indefinibile e a tratti squallida. La società attuale, oggettivamente, è un vaso rotto i cui cocci sono difficilmete recuperabili per ristabilire i più elementari canoni di convivenza.
All’orizzonte sembra apparire il sereno con la proposta concreta, anche se non ancora formulata ufficialmente, da parte di Canonico che sembra intenzionato a far voltare pagina al Foggia. Tale proposta prevede il rimborso di quanto speso da tutti i soci nell’esercizio ordinario della società. Davide Pelusi, viceversa, ha dato un valore al Foggia che sembra vada oltre la proposta dell’imprenditore barese.
Certamente il valore della società, con il cambio di categoria, sale di sicuro ma questo può essere concepibile ad inizio stagione, con il mercato aperto e non con quattro sconfitte su cinque gare e con la possibilità di poter rinforzare l’organico solo attraverso l’ingaggio di calciatori svincolati. Tra l’altro la batosta Covid va certamente a svalutare qualunque società che è impossibilitata, si spera solo nel breve tempo, ad avere degli incassi necessari per andare avanti.
Quindi, a nostro modestissimo parere, questa volontà di acquistare sembra veramente una manna dal cielo che, presumibilmente, in altre realtà, verrebbe raccolta senza esitazioni.
Ad ogni buon conto, la società non è tenuta a vendere, ha tutto il diritto di continuare a gestire il Foggia con le proprie risorse. Considerando la cifra accennata da Pelusi, sembra proprio che non ci sia una gran voglia di vendere.
Bisognerà continuare a convivere con le torte in faccia e le difese dell’indifendibile, in un clima non certo determinato solo dagli striscioni delle curve.

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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