Quei benedetti venti minuti
di Mimmo Attini
Si sa, vincere la prima di campionato porta sempre entusiasmo; se poi si vince per 4 a 2 e con una squadra ampiamente rimaneggiata, allora è evidente che l’entusiasmo sale alle stelle.
I commenti sui social erano praticamente unanimi: “Un Foggia così può già lottare per la serie A”.
Eppure, Grassadonia ha tenuto i piedi per terra.
Nonostante settanta minuti da favola, fatti di possesso palla e verticalizzazioni continue, il mister dei satanelli riparte proprio da quei venti minuti finali in cui i rossoneri hanno subito 2 reti e soprattutto il possesso dei giocatori del Carpi.
“… a volte durante le sessioni teoriche di allenamento cerco di far capire ai miei giocatori che indietreggiare troppo, perdendo il possesso della palla, ci porta a rischiare troppo e a far rientrare in gara l’avversario. Dobbiamo imparare dalla partita col Carpi, perché quello che è successo vale molto di più che tante lezioni teoriche. Io di quei venti minuti sono contento, sono benedetti, perché qualcuno capirà che non bisogna mai mollare …”
Così si esprimeva l’allenatore a fine partita.
Ed allora è evidente che se il Foggia vorrà stupire in questo campionato dovrà pensare esclusivamente a lavorare senza lasciarsi travolgere da facili entusiasmi. Il credo del mister è l’umiltà perché solo il lavoro e il sacrificio possono portare a traguardi importanti.
Ci sono ancora 5 punti di penalizzazione da azzerare e un campionato in salita con tante rivali che cercheranno sicuramente di allungare. Il Foggia non dovrà fare troppi calcoli con inutili tabellini di marcia; dovrà pensare semplicemente partita dopo partita. Poi si vedrà.
La piazza del resto ha sempre dimostrato che non farà mai venire meno il proprio sostegno. I tifosi vogliono solo gente che lotta.