Quanto è bello quando vince Davide!
Il giorno dopo si è sempre più lucidi ed obiettivi rispetto ad un giudizio dato a caldo, giudizio condizionato da scariche di adrenalina che un risultato importante e, per certi versi, anche inaspettato, può regalare.
Andare a giocare a Palermo, in uno stadio affollato anche per il prezzo dei biglietti e contro una squadra che forse aveva una maggiore necessità di fare punti, non era facile.
Parlavo giorni fa di Davide e Golia e non sbagliavo considerando che, con il solo costo dei cartellini di Nestorovski e Rispoli, si possono costruire più di una squadra come il Foggia.
La squadra di Stroppa se l’è giocata a viso aperto, senza timori reverenziali, con l’esperienza dei nuovi arrivati e con la voglia di chi era già in questo gruppo da tempo.
Oggi come oggi il Foggia gira bene perchè l’entusiasmo, legato sicuramente ai risultati, alimenta altro entusiasmo e la consapevolezza nei propri mezzi, cose che messe insieme aiutano nelle difficoltà e ti aiutano a ritrovare il bandolo perduto della matassa.
Quindi lodi meritate a Kragl e a Duhamel ma non dimentichiamo di stringere la mano ad Agnelli, a Loiacono, a Camporese perché hanno saputo buttare il cuore oltre l’ostacolo riuscendo a raccogliere quanto era stato seminato in mesi e mesi di lavoro.
La strada è ancora lunga, ci saranno ancora battute di arresto ma al Barbera è stato certificato che il Foggia può vedersela con chiunque, a viso aperto, con rispetto, umiltà ma anche con il piglio di chi sa che nulla potrà essergli precluso.