Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
In primo piano L'opinione

Preferisco lo Zaccheria al tabacchino

Un altro mercoledì di ansia per il popolo rossonero.

Si aspettavano notizie di varia natura.

Si aspettavano notizie da Milano riguardanti l’eventuale scarcerazione di Fedele Sannella, notizie che avrebbero comunque contribuito a rasserenare l’ambiente ma già dal mattino si era capito che bisognava affidarsi ad altro per la propria serenità.

Si è seguito quindi il calciomercato durante il suo ultimo giorno ma l’attesa per il botto finale è durata poco. Si è capito che il Foggia avrebbe fatto solo movimenti in uscita e che i veri acquisti potevano ritenersi Rubin, Gerbo e Beretta che radiomercato voleva sistemati altrove e che invece faranno parte di una rosa tutto sommato abbastanza competitiva.

La buona notizia la si aspettava anche dal Prefetto o dal Questore che avrebbero potuto consentire la presenza di spettatori sugli spalti ma che invece negheranno questa possibilità soprattutto agli abbonati, a coloro che hanno acquistato comunque il diritto a vedere questo incontro già da questa estate. Abbiamo capito che davanti a motivi di Ordine pubblico bisogna agire così.

Nel giro di poco più di un anno è la quinta partita che si svolge a porte chiuse. Non so se esistono precedenti ma se così non fosse vuol dire che siamo circondati dalla peggiore delinquenza d’Italia e che andare la domenica allo Zaccheria significa correre un rischio notevole per la propria incolumità.

Penso quindi di essere continuamente baciato dalla dea bendata visto che vado allo stadio da circa mezzo secolo ininterrottamente, frequentando tutti i settori e riuscendo a tornare a casa integro e con le mie gambe.

Piuttosto ho veramente paura in questa città a comprare le sigarette sotto casa visto che il titolare è stato rapinato numerose volte in un anno. Onestamente mi sento più sicuro allo Zaccheria. Non sono di parte perché ho sia il vizio del calcio che quello del fumo.

Riguardo alla rivalità tra Foggia e Avellino mi sembra di ricordare che all’andata non ci furono scontri o intemperanze in nome di un pericoloso campanilismo. Il Foggia perse sonoramente e i supporters si ritirarono con la coda in mezzo alle gambe, così come fecero 11 anni fa quando persero la serie B ad un minuto dalla fine e continuarono a giocare con una folla di avellinesi che non era alla stazione ma ai bordi del campo magari per condizionare calciatori e direttore di gara..chissà… allora non si parlò di ordine pubblico, forse c’erano altre regole o erano altri tempi…chissà…

Sabato ingoieremo un’altro rospo, deglutiremo un’altra volta a vuoto ma sono certo che non succederà niente, la maggior parte della gente penserà a vedersi la partita per televisione tifando per la propria squadra. Io ne conosco tanti che faranno così.

Chi voleva delinquere lo ha già fatto ottenendo quello che voleva.

Ora tocca alle persone per bene, quelle che ho incontrato nel mio mezzo secolo di frequentazione dello Zaccheria, a tifare per la propria squadra.

Scusate se mi sono dilungato, scappo perché devo comprare le sigarette e non voglio che faccia buio perché in questa città ad una certa ora ho paura ad andare dal tabacchino sotto casa.

Alberto Mangano

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
Seguimi su:

Ultimi articoli