Pensiamo all’immediato!

Un ulteriore rinvio, altri 30 giorni di sofferenza, di attese, di speranze. Ormai c’è poco da sperare, arrivare al 10 luglio per provare a pensare di riprendersi la B è un gioco al massacro.
Noi non vogliamo entrare nel merito della vicenda giudiziaria, abbiamo grande stima per i legali che a vario titolo si stanno avvicinando alle sorti del club rossonero ma preferiamo essere pragmatici dicendo di cominciare a pensare, e anche subito, alla serie C, quella “conquistata” da Grassadonia e dalla sua squadra.
Non ce ne voglia nessuno, non si dica che sembriamo disfattisti, la sensazione nostra e di tanti tifosi è che ci si ostini a fare un massaggio cardiaco ad una persona che non risponde più a nessuno stimolo.
Viviamo questa fase come chi ha comprato un “gratta e vinci” e che aspetta di grattalo. Molto probabilmente la sua vita non cambierà, tornerà a vivere la vita vissuta sino a qualche attimo prima ma, poichè la speranza è sempre l’ultima a morire, val la pena di vivere questa speranza ma sempre con distacco e pensando alla drammaticità del momento.
C’è da riequilibrare gli assetti societari per poi scegliere l’allenatore, la rosa, il ritiro, lanciare la campagna abbonamenti e via via discorrendo. Insomma l’eccezionalità degli effetti di una sentenza, la possibilità di un ripescaggio per inadempienza altrui non devono prendere il sopravvento sulla routinarietà del momento comunque difficile.
Si stringano i tempi, quello sì, si parli del futuro e per un momento si lascino lavorare gli avvocati che magari possono richiedere tempi e obiettivi diversi.
Qualunque sia la categoria, la priorità resta la società con i relativi investimenti mentre a chi ci crede, c’è sempre un biglietto da….grattare.