Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
In primo piano L'opinione La partita

Partita difficile da comprendere

Non era con il Teramo che il Foggia doveva recuperare punti utili per il raggiungimento di una comoda salvezza. Una sconfitta, in un campionato nel quale non si deve essere protagonisti, ci può stare e non deve deprimere più di tanto. C’è subito un’altra partita che può essere l’occasione di riscatto per cancellare la disfatta di Teramo e continuare verso l’obiettivo stagionale.
Tuttavia bisogna prendere spunto da quanto visto in abruzzo per cercare di rimediare agli errori commessi dalla squadra, dai singoli e dal tecnico.
Se è vero che l’errore del singolo rappresenta l’imponderabile, quello che può avvenire, che si vede in ogni categoria e che può toccare chiunque, è altrettanto vero però che una squadra deve sempre scendere in campo con un obiettivo ben preciso e deve fare di tutto per portarlo a casa. Succede poi che non ci riesci ma devi dare l’impressione di far di tutto per raggiungerlo.
Il Foggia visto a Teramo è una squadra che nel primo tempo ha retto il confronto soprattutto perchè da una parte e dall’altra si era deciso di mantenere i ritmi bassi e, se l’obiettivo dei rossoneri era quello di portarsi a casa il punto, c’è anche da dar ragione alla squadra rossonera. Poi, successo l’imponderabile e ritrovatosi sotto di un gol, il Foggia ha mostrato tutti i suoi limiti nei confronti di un avversario che merita di essere nel posto che oggi occupa in classifica. Tutto sommato anche questo ci può stare.
Quello che invece non è piaciuto è stata l’assenza totale di reazione allo svantaggio. Il Foggia non ha mai provato a recuperare ma soprattutto non ha mai dato la sensazione di poterlo fare. Se far giocare Rocca in attacco può aver senso se il tuo intento è quello di tornare a casa con lo 0-0, se vuoi solo provare di portare il punticino a casa contro una difesa che in casa non aveva mai subìto gol, non puoi chiedere i miracoli a Dell’Agnello, unico attaccante di ruolo, schierandolo ad 8 minuti dal termine. Se poi invece si vuole recuperare con punizioni da 40 metri direttamente in porta, allora alziamo le mani e cerchiamo di concentrarci per provare a comprendere l’intento dei rossoneri.
Ripetiamo, il campionato è lungo ed offre tante altre occasioni di riscatto ma vorremmo riuscire a capire, in ogni gara, quale è l’obiettivo che si pone chi scende in campo.
Ieri, sarà un nostro limite, non lo abbiamo compreso.

Alberto Mangano

Alberto Mangano

Giornalista sportivo , opinionista televisivo. Tra le sue collaborazioni quella con Il Mattino di Foggia. Autore del sito www.manganofoggia.it sulla storia, la cultura e le curiosità sulla sua città. Autore inoltre di diversi libri su Foggia e sul Foggia.
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