Parlando di caos, eravamo stati buoni
Giorni fa il nostro direttore parlava di caos in serie B e forse era stato sin troppo morbido nel suo giudizio considerato che, le società partecipanti non sanno, a tutt’oggi, quando partiranno e contro chi giocheranno. Nel frattempo, con le campagne abbonamenti in pieno fermento, mentre i tifosi non sanno se ci saranno partite infrasettimanali, le società come si comportano avendo tarato il costo su un campionato a 22 squadre mentre oggi si ritrovano con tre gare in meno da disputare in casa?
I costi e gli sbagli alla fine li pagano i clubs che si ritrovano multe e penalizzazioni per ritardi nella presentazione, per esempio, di una fidejussione, cosa che in questo momento sembra un peccato molto ma molto veniale.
Sempre in quel vecchio editoriale del direttore, parlando ancora di caos, si faceva riferimento alla possibilità di vedere la serie B in tv e, tutt’oggi si discute ancora sotto gli ombrelloni di decoder nuovi, di smart tv, di pc sempre senza sapere se si partirà tra 15 giorni come stabilito e quindi programmare magari di rientrare dalle ferie dovendo acquistare appunto un decoder, un televisore nuovo o potenziare la propria connessione internet.
Parliamo poi di mercato. Se molte società aspettano gli ultimi giorni per avere la possibilità di portare a casa un buon affare, se non sai quando il Big Ben dirà stop, risulta difficile operare agevolmente.
Ci sono infine, in questa estate turbolenta, quelle squadre che pensavano di essere in diritto di essere ripescate in serie C e che sino ad ieri non sapevano, in una trattativa per esmpio con un calciatore, se convincerlo sulla categoria e magari impegnarsi con lui economicamente con un sacrificio che alla fine va ad incidere su bilanci successivamente contestati.
Insomma, se il direttore parlava di caos, aveva per caso esagerato?