No, così non va bene!

È questa la settimana della verità. Le scadenze che incombono sono come un macigno per la società che dovrà necessariamente venire allo scoperto dichiarando di voler passare la mano a qualcun altro, di voler andare avanti da sola e, ipotesi da voler scongiurare, di lasciare tutto anche in assenza di nuovi soggetti.
Il silenzio, che noi giorni fa rispettavamo per favorire eventuali trattative, comincia ad essere imbarazzante. In tanti sostengono che sono sul tavolo trattative ben avviate ma certe notizie nascono e muoiono nel giro di una giornata e la verità è che nessuno dà contezza della sopravvivenza dello storico club.
Le vicende giudiziarie hanno distratto tutti, hanno illuso tanti ma le vere vicende da affrontare erano relative al disastro sportivo e alle difficoltà societarie. La gente, la stampa non hanno avuto soddisfazione da chi ha deciso di non esporsi a critiche più o meno giustificate.
No, così non va bene. Il pubblico non si chiama a sè solo per aderire ad un progetto o per aiutare i calciatori, con il proprio sostegno, a superare un momento difficile. Bisogna avere rispetto di chi non ha inscenato nessuna contestazione per una stagione balorda e che nel frattempo soffre in silenzio.
La gente non vuol sapere se ci sono degli acquirenti, non vuol sapere se questi saranno cinesi, americani o filippini. La gente vuol sapere se ci sarà un futuro o se si dovrà partire di nuovo, forse dai dilettanti. Non si tratta di essere ottimisti o disfattisti. Nel silenzio assordante di questi giorni si fanno mille ipotesi tra la disperazione di chi, a Foggia, vive solo di pane e pallone.
La settimana della verità è arrivata. Ora le parole non servono più.
