L’uomo che fece grande il Foggia

Oggi avrebbe compiuto 100 anni don Mimì Rosa Rosa, il presidentissimo, colui che fece grande il Foggia. Se venisse ricordato solo per il fatto di aver portato per la prima volta la squadra in serie A, non gli si renderebbe il giusto merito. Lui seppe trasformare il calcio a Foggia da u a dimensione dilettantistica ad un fenomeno che seppe far parlare rossonero tutta l’Italia. Fu lui al timone di quella squadra che seppe fermare l’Inter stellare di Moratti in una gara che, a distanza di quasi 60 anni, si ricorda come in Italia si ricorda la mitica semifinale messicana tra Italia e Germania.
Don Mimì era un imprenditore campano che aveva messo le radici in Capitanata dando lavoro a tantissime famiglie foggiane creando benessere e contribuendo alla crescita del territorio. E nell’ambito di tale crescita, non poteva restare fuori il calcio. Nel novembre del 61 prende le redini di una società che vivacchiava in quella che allora si chiamava terza serie e, programmando come solo un grande imprenditore sa fare, nel giro di tre anni portò quella squadretta di provincia nell’Olimpo del calcio italiano, portando queste giovani promesse a giocare in stadi come San Siro, come l’Olimpico e riuscendo a regalare calciatori alla nazionale italiana.
Molti sono gli aneddoti che circondano la vita di Rosa Rosa ma certamente in tanti ricordano la sua generosità e la sua umanità. Si racconta che trattenesse parte dei compensi dei suoi calciatori accumulandoli su libretti postali, evitando che gli stessi potessero spenderli irrazionalmente senza riuscire a mettersi qualcosa da parte quando le luci dei riflettori si sarebbero spente. Per i suoi calciatori fu un vero padre, per i foggiani un uomo che seppe regalare un sogno.
Alla fin fine la passione per il calcio che si vive a Foggia è figlia di quel periodo e se è stata tramandata di padre in figlio, il tutto lo si deve a quell’uomo, quel grande uomo che nacque esattamente 100 anni fa.
