L’impazienza di Oliver
di Michele Caggiano
A quasi un’ora dalla fine della partita risuonano ancora nelle orecchie e sono vivide negli occhi le parole e i gesti di Kragl intervistato a fine gara dall’inviato DAZN. Quel “DOBBIAMO VINCERE”, pronunciato con il tono di chi sente l’importanza dell’urgenza che si manifesta anche nelle movenze, che denunciano una certa impazienza.
Il tedesco ci crede, eccome se ci crede. In fondo, è sempre lui a togliere le castagne dal fuoco, è sempre lui ad inventare parabole assurde, è sempre lui a tenere accesa quella luce di speranza anche quando magari la speranza si è persa.
Aggrapparsi alle intuizioni del mancino di Wolfsburg è ormai diventato per il tifoso del Foggia l’asso nella manica, il santino che ci si porta in tasca prima di uscire di casa, il talismano su cui puoi sempre contare. Perchè, anche quando gioca solo un scorcio di partita, anche quando viene impiegato fuori ruolo, anche se affaticato e allo stremo, sai che puoi contare sulla sua voglia di vincere, di farcela, di lottare. E sei pronto a perdonargli la prestazione sottotono, perchè sei conscio che prima o poi potrebbe risolverti la partita con una delle sue magie.
La partita di Ascoli ha segnato l’ennesimo passo indietro di un campionato interpretato magistralmente come un gambero dal nostro amato Foggia. Non si fa in tempo a stropicciarsi gli occhi per le prestazioni e le emozioni regalate in partite come quelle contro il Verona o contro il Benevento, che subito si viene sconfessati nei match successivi da performance approssimative e svogliate. E’ una squadra che sembra non avere una identità, ostaggio di continui cambi di moduli ed uomini e contratta nel suo palleggio sterile fatto di troppi tocchi e alleggerimenti all’indietro. E’ una squadra che, al contrario di Oliver, sembra non aver capito l’urgenza di fare risultato, sempre e comunque, provandoci davvero con tutte le forze, così come sbandierato nelle conferenze stampa infrasettimanali di avvicinamento alla partita.
E’ una squadra che ha ormai poco tempo per dimostrare di aver capito la lezione, perchè di partite, alla fine del campionato, ne mancano sempre meno e perchè le dirette concorrenti sembrano averlo capito più di noi.
La speranza è che già dal match di venerdì prossimo contro il Cosenza si possa assistere ad un vero cambiamento di rotta, nell’atteggiamento e nel risultato, per far si che quel grido di Oliver non resti solo una intervista di fine partita.