Le mie considerazioni su questo momento
di Massimiliano Contini
Confuso, senza idee, senza schemi, ma nemmeno carattere, un Foggia senza identità, nel quale non c’è traccia dell’allenatore, nonostante Grassadonia ha il grande vantaggio di avere a disposizione una squadra dalla cifra tecnica molto alta. Il 4-3-3 organizzato e spumeggiante che ci aspettavamo di vedere è un miraggio. Al momento del suo arrivo a Foggia si era parlato per settimane di “allenatore zemaniano”, ora, però, nessuno si azzarda più a ripeterlo perchè qui del gioco di Zeman c’è poco o nulla. Il problema è che c’è poco o nulla anche di quel 4-3-3 visto ai tempi nei quali Grassadonia allenava la Paganese, una squadra organizzatissima, corta, che sapeva sempre cosa fare e come muoversi in campo, una squadra che con il bel gioco era riuscita a raggiungere un traguardo incredibile come la qualificazione 2 stagioni fa ai playoff di serie C. Nel Foggia , l’anno scorso, con mister Stroppa (soprattutto da Gennaio in poi), qualcosa eravamo riusciti a intravedere, anche se solo in determinate gare di bel gioco se n’era visto solo a sprazzi, ma quella era un Foggia compatto, che aveva convinzione e che giocava da squadra, qualità che sembrano sparite nel breve volgere di un anno. A guardare il Foggia oggi c’è da restare sconcertati: sembra un cantiere aperto, con calciatori che vagano per il campo svagati proprio, senza un ruolo ben definito, affidandosi quasi sempre alla giocata del singolo per trovare la via del gol, una squadra che non sa cosa fare, ma che soprattutto dimostra di non avere grande voglia di farlo. Tutto ciò è molto preoccupante perché dopo 5 mesi dall’inizio della stagione da Grassadonia ci aspettavamo ben altro, ci aspettavamo molto di più da questi calciatori che quando sono in campo sembrano che abbiano perso la bussola del gioco, tranne per pochi, il resto della squadra è inesistente. Non si fa peccato nel pensare che non c’è la massima applicazione da parte loro nel recepire certi concetti. Alcuni di essi dovrebbero essere alla base del calcio: cattiveria, concentrazione, massima applicazione nel giocare insieme, tutte cose che Grassadonia aveva chiesto loro prima della partita col Livorno. Qualcuno li ha per caso visti? Io, no!!! Cari calciatori, caro allenatore e direttore sportivo voglio darvi un consiglio: basta chiacchiere è tempo di agire, è giunta ora di voltare pagina, prima che sia troppo tardi!!