L’agonia del calcio minore

Era nell’aria da mesi ma solo ieri è stata annunciata l’esclusione del Taranto dall’attuale campionato di serie C cui seguirà ormai quasi inevitabilmente quella della Turris.
La prima cosa che viene in mente è sicuramente l’angoscia che serpeggia nelle due città, tra i tifosi, tra gli appassionati. Gestioni discutibili delle società arrivano a distruggere una fede, attentano all’appartenenza. Basti solo pensare che meno di un anno fa il Taranto giocava per la conquista della B mentre il prossimo anno chissà se ripartirà e da dove.
La speranza è quella che viene dal cuore, è quella che si possano rivedere queste squadre sui campi di calcio, tornare a rivivere le rivalità, i derby, gli sfottò e tutto ciò che contribuisce a rendere il calcio quello sport popolare che resiste ormai da più generazioni.
Per far questo però è necessario che le società vengano guidate da gente capace, seria, competente e che il calcio venga governato da chi sia in grado di controllare meglio la situazione finanziaria delle società stesse soprattutto quando certe dinamiche, certi scricchiolii sono evidenti già da diversi mesi prima, senza arrivare a prendere in giro i tifosi, i calciatori, i dipendenti, le squadre avversarie e tutto ciò che ne deriva.
Da ieri è cominciata a cambiare la classifica, la settimana prossima sicuramente cambierà ancora. Tutto viene stravolto arrivando a premiare chi aveva perso sul campo, esattamente il contrario di quanto insegna lo sport. C’è chi ha vinto contro dei ragazzini ma c’è anche chi lo ha fatto disputando partite vere, affrontando trasferte con relative spese, con calciatori che hanno subito infortuni, che hanno rimediato cartellini che poi hanno determinato squalifiche successive. Tutto per nulla.
Perché non si è pensato di lasciare le cose così e dare d’ufficio tre punti a ciascuna delle squadre che d’ora in avanti avrebbe dovuto affrontare le escluse, esattamente come si fa quando una squadra non si presenta sul campo? E invece no, togliamo 6 punti all’una, 9 punti all’altra e laviamoci tutti le mani, in attesa della prossima squadra che verrà regolarmenteL iscritta in estate e esclusa in primavera, determinando così pian piano la morte del calcio nostrano e bello delle serie minori.
