L’abbraccio di Tonucci
Giunto a Foggia nella famosa “rivoluzione” di gennaio voluta da Luca Nember, era diventato un pilastro della difesa di Stroppa guadagnandosi il posto in squadra senza doverlo lasciare più. Per il tecnico di Mulazzano “Denis il Guerriero“, come lo avevano battezzato i tifosi, aveva dato quel qualcosa che mancava ad una difesa fin troppo “scolastica“, dandogli sicuramente quella aggressività e quella cattiveria agonistica che mancavano a quel reparto.
Arcigno in difesa ma in possesso di una tecnica fine capace di dargli la grande soddisfazione di realizzare un gol spettacolare in mezza rovesciata quando a Foggia giunse lo Spezia.
Partito Stroppa, la riconferma di Tonucci in rossonero non è mai stata in discussione e per tanti anche il suo ruolo da titolare non poteva essere carpito da nessuno, a maggior ragione dopo il gol realizzato a Foggia nell’esordio in stagione contro il Carpi.
Dopo un po’ però, Grassadonia ha cominciato a relegarlo in panchina preferendo affidare il suo ruolo ad altri. Si son scatenate quindi voci che riconducevano a falsi infortuni, a voglia di cambiar aria, a litigi con il mister; il tutto è poi sfumato improvvisamente dopo l’abbraccio del “guerriero” con Grassadonia dopo aver realizzato il 2-0 contro il Lecce grazie ad uno spettacolare gol dalla distanza. Il mister continua a dargli fiducia anche nella trasferta di Cittadella e i tifosi ritornano ad intravedere il Tonucci dello scorso anno, quello che dava sicurezza e serenità a tutta la difesa.
Quell’abbraccio con il mister certifica la tranquillità dello spogliatoio, soprattutto quella di chi, come Tonucci, si ritrova a farsi da parte per far giocare chi può dare in quel momento più garanzie al gruppo.
Denis ha dimostrato di essere un professionista serio, sapeva che gli sarebbe capitata l’occasione per ritornare inamovibile nella difesa foggiana; ora tocca agli altri aspettare il proprio turno, Tonucci non ha alcuna voglia di cedere niente a chicchessia.