La via del gol rossonero
Dopo le partenze estive di Ferrante, Curcio e Merola pochi avrebbero scommesso sulla prolificità dei rossoneri. Alla fine della stagione regolare, i numeri hanno dimostrato il contrario: secondo bottino con 60 reti all’attivo dietro l’artiglieria catanzarese (102), e quinto in assoluto (insieme all’ Entella) se si comprendono tutti e tre i gironi della serie C. Sui 33 giocatori impiegati dai 5 allenatori succedutisi (compreso la breve parentesi di Gentile della sconfitta per 1-0 di Taranto) ben 18 sono andati in rete di cui 4 partiti con il mercato invernale e che avevano segnato 7 gol (3 Vuthaj, 2 Nicolao, 1 D’Ursi e Tonin). Di contro 5 sono le marcature dei neo entrati a gennaio (2 Beretta e Bjarkason, 1 Rutjens). Solo in 6 partite il Foggia è rimasto fermo allo zero nella casella delle realizzazioni di cui 4 nelle prime 7 gare di campionato. Quando non ha segnato la squadra ha sempre perso tranne che nell’unico pareggio a reti inviolate contro il Catanzaro allo Zaccheria. Capocannoniere della squadra a quota 11 è Ogunseye (in gol anche in Coppa Italia) seguito da due centrocampisti quali Garattoni (8) e Petermann (7). In ben 55 occasioni il Foggia ha realizzato da dentro l’area, compreso gli 8 rigori, a dimostrazione del volume di gioco espresso e della pericolosità della manovra offensiva. Solo 2 sono i gol segnati da calcio da fermo, entrambi da Costa uno direttamente da corner, l’atro su punizione deviata dalla barriera. Una sola l’autorete a favore ed è stata quella di Cancellotti del Pescara su cross basso di Schenetti nel capolavoro della gestione Gallo all’Adriatico. Il piede preferito dei goleador rossoneri è stato il sinistro sfruttato in 27 occasioni, 21 invece sono le segnature di destro ed 11 quelle di testa.