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La lezione di Calabresi e Ranieri

di Alessio Mangano

In questa estate che si preannuncia torrida e non solo per il clima atmosferico, i foggiani si dedicano al calcio in tv, quello che vede impegnate più nazionali e con un pizzico di orgoglio, misto a tanta rabbia, intravedono sullo schermo le prodezze di due calciatori ex rossoneri che rispondono al nome di Calabresi e Ranieri.
Per entrambi Foggia è stata una tappa importante e fondamentale della loro carriera che li ha consegnati ad attenzioni importanti nel calcio che conta.
Arturo Calabresi, giunto a Foggia a gennaio del 2018 dopo la deludente esperienza a La Spezia, disse subito, già al momento della presentazione, di voler recuperare quello che aveva perso e cioè un posto nell’Under 21. Proprio da Foggia ripartì il suo cammino che lo ha portato ad essere titolare in serie A nel Bologna e riconvocato dalla Nazionale di Di Biagio.
Luca Ranieri, giunto invece ad inizio stagione dalla primavera della Fiorentina, è stato un punto fermo nello scacchiere dei rossoneri di questa stagione, forse il più continuo e il più utile in campo, e se il Foggia non ha mantenuto la categoria la colpa non è stata sicuramente le sua. Magari il Foggia avesse avuto in campo 11 Ranieri, oggi parleremmo di tutt’altro. Per lui si sono aperte le porte dell’under 20 con la soddisfazione anche di un gol all’esordio.
Il Foggia dovrebbe imparare più da queste vicende. Valorizzare i giovani, in prestito e non, può servire a non ingolfarsi con contratti onerosi e lunghi fatti a calciatori che dovevano dare e che non hanno dato. Anche le acquisizioni di Gerbo e Deli sono state operazioni vincenti che possono far respirare una società. Già nel 2010 Pavone consegnò a Zeman una mandria di giovani che poi sarebbero esplosi in categorie superiori ed in Nazionale.
O in serie B, o in serie C o tra i Dilettanti, bisogna che anche la piazza si abitui a non avere i grandi nomi, quelli che fanno sognare ma che possono anche illudere soltanto, mentre con le competenze e le conoscenze si può giungere a formare una squadra sbarazzina che almeno possa garantire la sopravvivenza della società.
In questo momento proprio i contratti onerosi potrebbero rappresentare il vero ostacolo per la cessione della società e quindi per la sopravvivenza del calcio a Foggia.
Noi vogliamo sperare in un futuro che ci faccia conoscere altri Insigne, altri Calabresi, altri Ranieri.

Redazione Solofoggia.it

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