Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
Il secolo rossonero In primo piano

Il secolo rossonero – Lo Zaccheria

Il calcio a Foggia ha raggiunto certi risultati proprio attraverso il tifo della gente che non ha mai disertato il proprio tempio rossonero, cioè lo stadio Pino Zaccheria.
Costruito nel 1928 in quella che un tempo era periferia e che oggi risulta essere una zona centrale di Foggia, lo stadio nel 1932 fu dotato di una tribuna coperta in muratura, capace di 1500 spettatori, fornita di numerosi e ampi locali per le organizzazioni sportive e per servizi.
Nel 1933 il campo ospitò il primo campionato di serie B della storia calcistica foggiana; promozioni e retrocessioni in B e in C si alternarono negli anni successivi.
Nel 1938 alla presenza del Federale di Capitanata venne inaugurato il campo di atletica allo Stadio del Littorio (pista di atletica intorno al rettangolo di gioco) con la manifestazione dei Ludi Juveniles femminili.
Durante gli eventi bellici, lo stadio divenne un magazzino utilizzato dai tedeschi e nel 1946 fu intitolato al sottotenente Pino Zaccheria, valoroso atleta foggiano, giocatore di basket, che il 4 aprile 1941 aveva perso la vita in combattimento a Tirana.
Con l’occupazione della città da parte delle truppe anglo-americane il campo venne requisito; fu teatro delle più svariate manifestazioni, come rodei alla texana e corse di asini; nel 1944, anche il celebre Joe Louis, campione mondiale dei pesi massimi, si esibì su un ring posto al centro del terreno di gioco affrontando il foggiano e compianto Vincenzo Affatato, ex collaboratore del Coni e fondatore della gloriosa “Pugilistica Taralli”.,
La legge per il risarcimento dei danni di guerra permise la costruzione delle tribune laterali.
Nel 1950 viene realizzato il sottopassaggio e risistemati spogliatoi e docce sotto la tribuna.
Negli anni ’50 conobbe anche la gloria del cinema. Totò, il principe del sorriso, vi girò il film “Gambe d’oro”
1964: lo stadio apriva i battenti alla serie A: il 27 settembre la prima partita, Foggia-Mantova 1-0 per la squadra di Pugliese, autore del gol Patino che battè il mitico Dino Zoff.
1965: il campo fu trasformato poichè c’era l’esigenza di aumentare la capienza e fu sacrificata al calcio la bella pista per l’atletica leggera; con ampie gradinate in tubi e tavole, si raggiunsero i 20 mila posti. Un soffice manto in erba venne inaugurato nella gara con il Bologna, il 19 settembre 1965.
Nel 1974 il comune edificò su interessamento del sindaco Graziani la splendida gradinata a due piani, progettata dall’ingegner Antonucci, capace di contenere 12 mila spettatori e nel 1980 le due curve gemelle. Poi durante la gestione Lioce, nel 1985, si pensò al rifacimento del manto erboso e ad un moderno impianto di illuminazione. Nel 1991 venne costruita la tribuna centrale mentre nel 1998 l’impianto venne dotato di seggiolini per raggiungere la capienza di 25.000 spettatori.
Le regole successive per la sicurezza degli stadi ha portato lo stadio alla capienza di 14.000 unità che in più di una occasione è stata raggiunta, nonstante il calo fisiologico in tutti gli stadi di Italia, di qualunque categoria, dovuto alla possibilità di vedere il calcio attraverso la propria tv.
il 19 aprile 2012, la curva nord dello stadio viene intitolata a Francesco Mancini, ex portiere del Foggia di Zeman, scomparso il 30 marzo dello stesso anno.
Nell’ottobre 2015 vengono colorati tutti i settori dello stadio con il rosso e nero unitamente agli stemmi della società.
Più volte si è paventata l’idea di uno stadio nuovo in periferia ma i tifosi non hanno mai visto di buon occhio questa ipotesi e continuano a preferire uno stadio che sia al centro della città e che è stato e rimarrà sempre custode di una storia durata ormai cento anni.

Redazione Solofoggia.it

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