Il ritorno dopo una partenza mai compresa
La società si sta riorganizzando, sta dando al Foggia la fisionomia di una squadra professionistica con nuove figure, reintegri e graditi ritorni. Come avviene in tutti i cambiamenti, i risultati si potranno vedere nel medio e lungo termine e solo allora si potrà dare un giudizio sulle scelte di oggi. Al momento riusciamo a cogliere comunque la buona volontà di strutturarsi come un’azienda a tutti gli effetti.
A proposito di graditi ritorni, nella giornata di venerdì è stato annunciato il ritorno di Beppe Giglio accolto da unanimi consensi e da nostalgici ricordi. Diciamo innanzitutto che questo ritorno va a a compensare, magari solo parzialmente, un divorzio che non fu proprio ben digerito dalla piazza e dal diretto interessato. L’ascesa dei rossoneri, che in quegli anni ritornarono addirittura in B, non riuscì a far dimenticare quel bomber che da quel gol in quel di Termoli in Coppa Italia alla guida di una squadra di ragazzini, aiutò e non poco quella società ad iniziare quel percorso di salita che avrebbe avuto, come epilogo, quella famosa festa in piazza Cavour.
Oggi Giglio torna in rossonero dopo aver appeso le scarpe al chiodo, in una veste nuova ma sicuramente con molto entusiasmo e voglia di fare.
Nel settore giovanile c’è bisogno della volontà della società di investire, di avere un progetto, di mettere in campo quelle idee che spesso si sono fermate, in passato, alle promesse in conferenza stampa.
Una cosa è certa, i giovani rossoneri hanno bisogno di una guida che sia carismatica e soprattutto che abbia il Foggia nel cuore. Da questo punto di vista la società non poteva fare scelta migliore.
Le premesse quindi ci sarebbero tutte e pertanto ci piacerà vedere Beppe al lavoro, il suo ritorno allo Zaccheria lo aspettavano in tanti.