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Il punto sulla dodicesima giornata

Vincono tutte le inseguitrici e si avvicinano alla capolista, fermata dalla… pioggia.

di MASSIMO G. MARSICO

La classifica si è allungata.
In alto le prime 5 stanno facendo il vuoto alle loro spalle. In basso l’ultima inizia a staccarsi dal resto del gruppo.
L’equilibrio – di cui spesso si parla – domina soprattutto in mezzo, fra la zona play off e quella play out, dove ben 7 squadre sono racchiuse nel fazzoletto di 3 punti.
Insomma, sul palcoscenico del girone H di serie D si stanno definendo i ruoli con chiarezza. Ma le protagoniste sembrano ancora troppe.
Forse, tra un po’, ne resteranno in scena solo due, al massimo tre. Non di più. Le altre, pian pianino, scivoleranno dietro le quinte, come già accaduto per alcune. Questione di tempo. Chissà.
Hanno vinto tutte, le big, nell’ultimo turno. Tutte, ad eccezione del Bitonto, fermato dalla pioggia (gara sospesa) e dal Grumentum (capace di bagnare, più dell’acqua, le polveri di Patierno e compagni). Ma resta da sapere come andrà a finire: i neroverdi (6 vittorie nelle ultime 7 partite) avranno a disposizione più di mezzora per agguantare i 3 punti.
Si riprenderà dallo 0-0. Il Grumentum dovrà resistere meno di un tempo…
Complice il… maltempo, il gruppo di testa s’è ricompattato.
Ad un passo dalla capolista, sono sempre in 4 nello spazio di 3 lunghezze.
Il Foggia si è rialzato, dopo lo scivolone interno con il Sorrento, e ha fatto suo anche il derby di Andria (dopo aver vinto, in precedenza, con Cerignola e Taranto). Non era affatto scontato.
Il risultato finale (2-1) non ha evidenziato più di tanto la supremazia mostrata sul campo dalla squadra di Corda (che – va detto – ha beneficiato per quasi un’ora dell’uomo in più).
Ma al di là del successo (il settimo), il Foggia è apparso in crescita. Anche sul piano del gioco, oltre che della maturità (bravi, Gentile e compagni, a non cadere nelle provocazioni e a non lasciarsi prendere dal nervosismo, come – talvolta – era accaduto in passato).
Ci ripetiamo: il problema più impellente da risolvere in casa rossonera è quello del gol (e, più in generale, della produzione di occasioni da rete: poca, per una squadra di vertice).
Il mercato, alle porte, dovrebbe offrire qualche soluzione.
La cura-Panarelli ha rigenerato il Taranto (vittorioso, di goleada, anche a Francavilla in Sinni). Dopo il cambio in panchina, i rossoblù hanno cominciato a marciare a ritmo da promozione (come da pronostico di inizio stagione): 4 partite, altrettante vittorie. Il tutto a suon di gol: ben 13. Del resto il reparto avanzato degli jonici è alquanto ricco e di qualità: Genchi, Favetta, D’Agostino, … Il nuovo modulo (4-2-3-1) appare esaltare l’abbondanza in attacco del Taranto che, in tal modo, può schierare contemporaneamente 4 giocatori offensivi.
Il calendario appare, ora, strizzare l’occhio ai rossoblù: nelle prossime 4 gare giocheranno 3 volte in casa (Gravina, Nocerina e Cerignola).
Chi vuol vincere il torneo dovrà fare i conti con il Taranto.
E’ ancora lassù in classifica, il Fasano (quarto ad un passo dal podio), tornato al successo (col Gravina) dopo due pareggi consecutivi (con Nocerina e Agropoli). I prossimi 3 incontri (Cerignola, Taranto e Casarano) chiariranno se la squadra di Laterza potrà considerarsi definitivamente tra le big del torneo (dove – riteniamo – abbiano un posto assicurato Bitonto, Foggia e Taranto).
La sensazione è che tra le attuali 4 battistrada vi sia la squadra che vincerà il torneo, ma che il Fasano, tra queste, sia quella che abbia meno chances.
Il sorprendente Sorrento (quinto con 22 punti ed imbattuto da 9 giornate) sembra stia pigiando al massimo dell’acceleratore per mantenere il passo delle prime (che viaggiano al ritmo di 2 punti a partita). Da applausi, ma prima o poi la squadra di Maiuri rallenterà. Foggia, Taranto e Fasano sperano, però, che non accada domenica, quando il Sorrento riceverà il Bitonto. Sarà il big match della 13^ giornata.

Redazione Solofoggia.it

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