Fatti, non ipotesi
Il calcio è bello perchè ognuno può osservarlo in modo diverso, può vedere il bicchiere mezzo vuoto, mezzo pieno, tutto pieno o completamente vuoto. Ci sta, in un paese dove tutti siamo commissari tecnici, direttori sportivi, opinionisti.
Poi però ci sono i numeri che danno ragione a qualcuno mentre per qualcun altro potrebbero essere difficili da digerire. Ebbene il Foggia in questo campionato è partito male, in tanti sostengono che senza quell’inizio terrificante oggi i rossoneri sarebbero sicuramente più in alto. Chissà, forse può pur essere così ma nel calcio non è prevista la controprova. I punti restano quelli che il Foggia ha conquistato dalla prima giornata sino ai tre conquistati contro la Juve Stabia.
Certo, nessuno può contestare a Fabio Gallo il fatto che ha preso una squadra al penultimo posto in classifica e l’ha portata al quarto posto in solitaria. Già questo è un fatto e non più un’ipotesi.
Mercoledì scorso il Foggia ha perso una opportunità contro la Juventus NG. Si è parlato di panchina corta, di giocatori stremati ma poi la gara la si perde ai rigori. Diceva Julio Velasco, già coach della nazionale italiana di Volley, che nessuno ricorderà mai che lui ha perso un mondiale per un solo fottutissimo punto. Nello sport c’è chi vince e c’è chi perde. Di certo nessuno può negare che l’Italia non fu in partita sino all’ultimo secondo. Penso che sia esattamente quello che è successo ad Alessandria, al di là della panchina corta o della stanchezza, che tornano ad essere solo ipotesi.
Bene, avevo parlato di numeri e ne voglio condividere qualcuno con chi ha la bontà di leggermi. Il Foggia nelle ultime 5 giornate è la squadra che ha totalizzato più punti tra tutte le squadre, ben 11, e ha “rubato” 5 punti al Pescara, ovviamente anche per essersi aggiudicato lo scontro diretto. Ma se ci allunghiamo di qualche altra giornata, potremmo pur dire che nelle ultime 10 gare il Foggia ha totalizzato 20 punti, il Pescara solo 10. Se nel mirino dei rossoneri ci sono i pescaresi, considerando anche il divario emerso nello scontro diretto, l’obiettivo non è proprio campato in aria.
Questi sono fatti, non ipotesi e se ci basassimo tutti proprio sui fatti, ci sarebbe ben poco da obiettare.