Ed ora chi risponde a Canonico?

All’improvviso ritorna il Presidente in conferenza stampa ed esterna, anche con un’apparente serenità, la situazione attuale e quello che potrebbe essere il futuro del club. Partendo dalla considerazione che gli assenti hanno sempre torto ed il sottoscritto, impegnato contemporaneamente in TV per impegni già presi, non ha potuto rivolgere le domande che avrebbe voluto fare ma, dopo aver ascoltato l’intera conferenza stampa, si sente di fare alcune personali considerazioni.
La prima riguarda certamente la mancanza di comunicazione da parte della società, che forse è la colpa maggiore da attribuire a Canonico. Se in tanti mesi il presidente non dichiara alla città le intenzioni del club, se da mesi non viene prodotto alcun comunicato stampa, poi tutte le interpretazioni del silenzio, hanno ragione di essere. Pertanto se circolano voci circa il disimpegno di Canonico, come smentirle? Se qualcuno sostiene che in mancanza di un cambio di società, la squadra potrebbe non essere iscritta al prossimo campionato, in assenza di comunicazione, come ribattere?
Diciamo che le parole di ieri del presidente qualcosa hanno chiarito ma ritengo che siano state estremamente tardive.
Dalle parole del presidente, però, sono diversi gli aspetti estremamente interessanti: il primo riguarda l’appello a chi vorrebbe prendersi il Foggia. Questo è il momento giusto, i tempi sono giusti e, solo davanti ad una proposta concreta, potremo valutare se c’è la reale intenzione da parte dall’attuale società di passare la mano. Gli slogan impostati su “Canonico vattene” restano tali se non ci sono reali alternative.
Un altro messaggio chiaro da parte di Canonico è quello che lascia intendere che le squadre del Foggia, in assenza di strutture necessarie per gli allenamenti, potrebbero essere costrette a trasferirsi anche fuori provincia e venire a Foggia solo a disputare le gare ufficiali. Il territorio cosa risponde? Le istituzioni cosa fanno?
Continuiamo ad andare avanti tra il silenzio di tanti, quasi per inerzia ma a Canonico, questa città, è in grado di dare delle risposte? Esiste un orgoglio in questa città per ribattere a quelle che possono sembrare delle provocazioni?
Se le alternative resteranno le esternazioni sui social, allora Canonico avrà avuto sicuramente ragione.
