Quotidiano sportivo a cura di Alberto Mangano e Giovanni Vigilante
In primo piano La partita

È finita!

di Massimiliano Contini

Subito dopo la partita di Verona – Foggia durante una trasmissione sportiva locale ho sentito un tifoso del Foggia che commentando l’ennesimo scempio di Grassadonia e compagni, avvenuto nella città scaligera, piangeva e singhiozzando ricordava i bei tempi nei quali il Foggia era formato da VERI calciatori e da allenatori e proprietari PROFESSIONALI E COMPETENTI.
Ecco, se tutta la compagine societaria e sportiva del Foggia Calcio avesse imparato ad essere umile proprio come il Foggia di Maestrelli o del primo periodo di Zeman a quest’ora molto probabilmente non staremmo qui a parlare ne di penalizzazione e ne di retrocessione in serie C. Cari tifosi rossoneri, il Foggia non è retrocesso perché ha perso a Verona, ma parliamoci chiaro, i satanelli quest’anno sono scesi in serie C perché hanno parlato tanto e lavorato poco e male, promettendo solo fumo negli occhi ad una tifoseria che non meritava certamente d’esser maltratta cosi tanto. Il Foggia ha cominciato la sua “scalata” verso la C quando ancor prima che il campionato iniziasse già faceva proclami inutili (vi ricordate Nember in estate quando dichiarava che i giocatori acquistati erano nettamente superiori a quelli ceduti o quando disse che in due anni si sarebbe raggiunta la serie A?) ed ha continuato a scavarsi la fossa con le proprie mani quando nonostante i risultati negativi (da ricordare gli iniziali disastri combinati a Crotone e Cosenza) continuava a parlare addirittura di playoff. Ora va bene tutto nel calcio ma secondo voi una società davvero professionistica quando si trova nei bassi fondi della classifica secondo voi pensa a vincere la Champions League o a salvarsi? Evidentemente nel 99 per cento dei casi una società seria avrebbe smesso di rilasciare dichiarazioni in pompa magna e avrebbe altresì invece cominciato a lavorare seriamente sul campo, ma quest’anno a Foggia si è davvero diventati presuntuosi e mentre le altre squadre iniziavamo a rimboccarsi le maniche ed a sudare sul campo, per evitare la retrocessione, a Foggia si è continuati imperterriti a pensare che questa squadra in realtà fosse forte quanto il Real Madrid. Iemmello, Galano e Mazzeo rappresentava secondo la società il nuovo trio delle meraviglie e invece poi sappiamo tutti come è andata a finire in quel di Verona.
Presunzione societaria che inevitabilmente per tanti troppi mesi ha “contagiato” anche la squadra stessa che in sostanza solo nelle ultime 3 gare di campionato ha cominciato ad essere umile e lavoratrice, ma che fin a quel momento di fatto ha solamente dato meno della metà rispetto a quello che Galano e soci potevano dare. Sperando nella giustizia sportiva e in un’eventuale seconda chance data da un ‘ipotetico spareggio salvezza, da tifoso del Foggia dico che sono molto deluso da quest’annata calcistica, non solo per il fallimento sportivo culminato ad oggi con la retrocessione in serie C, ma sono molto incavolato perché quest’anno con quest’atteggiamento a dir poco presuntuoso, il Foggia Calcio ha preso in giro da settembre a maggio gente che come quel signore che ha telefonato in tv piangendo per la disperazione, per non parlare delle migliaia di tifosi che lo hanno accompagnato in qualsiasi trasferta, con il cuore, spendendo tempo ed anche denaro, ed in quest’ultimo caso, a volte, facendo grossi sacrifici. Nello sport si può vincere e si può perdere, ma quando si perde per superficialità, menefreghismo e supponenza fa ancora più male perchè vuol dire che non si è lottato abbastanza, non si è sudata a sufficienza quella maglia rossonera che per noi tifosi non è solo il simbolo di una squadra di calcio, ma rappresenta una città, una tifoseria unica e soprattutto il nostro orgoglio foggiano che quest’anno è stato vilipeso.

Redazione Solofoggia.it

Ultimi articoli