Dominio rossonero
di Massimiliano Contini
Dopo le quattro reti esterne rifilate a Cremona sette giorni fa il Foggia si riconferma tra le mura amiche dello Zaccheria infliggendo un secco tre a zero al malcapitato Ascoli di mister Cosmi, che non ha potuto in nessun modo contrastare l’onda rossonera che sin dall’inizio della gara ha travolto la squadra bianconera. Solitamente nel calcio quando una squadra domina nettamente sull’altra, tra gli addetti ai lavori riecheggia sempre il solito dilemma:
”Sono stati maggiori i meriti della squadra vincitrice o a prevalere invece sono stati i demeriti della squadra perdente?”
Nel caso di Foggia – Ascoli questo quesito, secondo me, non ha ragione di sussistere visto che sin dai primissimi minuti è parso chiaro a tutti che il Foggia non appena avrebbe spinto il piede sull’acceleratore avrebbe fatto malissimo alla retroguardia ascolana. Detto questo sarebbe sbagliato a mio avviso affermare che il Foggia ha vinto perché si trovava di fronte un avversario debole. Attenzione, prima della disfatta dello Zaccheria l’Ascoli aveva fatto segnare ben 10 punti nelle ultime 4 gare, infliggendo sconfitte dolorosissime anche al Bari e al Carpi, due compagini che in questo momento sono in lotta per un posto nella zona playoff. Ieri allo Zac si è assistito non solo ad un netto successo da parte della truppa di Stroppa, ma come si dice in questi casi si è vinto e allo stesso tempo si è dato spettacolo. Quello che ieri mi ha impressionato di più della squadra di mister Stroppa è stata la capacità di proporre schemi diversi in momenti differenti del match, mosse che secondo me hanno spiazzato completamente l’Ascoli, che a mio avviso pensava di fermare il possesso palla del Foggia alzando il baricentro e pressando a più non posso. E’ invece quel tanto bistrattato e maltrattato Giovanni Stroppa (che ad ogni partita viene costantemente criticato dai soliti allenatori da tastiera) ieri ha dimostrato che il Foggia non segna soltanto asfissiando gli avversari con il possesso palla (vedi il gol di Deli che parte da Calabresi e passa per Agazzi prima e Mazzeo poi) ma sa far male anche con le verticalizzazioni improvvise e l’inserimento dei centrocampisti in fase offensiva che tanto mi ricorda la prima Roma di di Spaletti che con Perrotta adottava spesso questa soluzione offensiva, Deli solo davanti al portiere Agazzi che poi ha causato l’espulsione del portiere ex Cagliari e conseguentemente il rigore poi fallito da Mazzeo.
Il Foggia continua a vincere ed a proporre un calcio in continua evoluzione che piace, un miracolo anche per alcuni tifosi napoletani che nel commentare le immagini della sfida sul canale Youtube ufficiale del Foggia hanno espresso la loro ammirazione per il calcio proposto dai satanelli. Sportività per l’appunto è quello che voglio sottolineare non solo rimarcando quest’aneddoto che mi è capitato di leggere sul web, ma con molta stima voglio altrettanto evidenziare lo straordinario spettacolo che le due tifoserie hanno riservato sugli spalti dello Zaccheria. In un’epoca in cui l’odio e la cattiveria verso l’avversario la fanno da padrone, ieri il popolo foggiano e quello ascolano hanno dimostrato che in fin dei conti il calcio è un gioco ed una festa dello sport. Onore alle curve Nord e Sud del Foggia e soprattutto alla curva ascolana che per 90 minuti, anche perdendo, ha sostenuto la sua squadra con incitamenti e applausi, dando una lezione di sport puro e pulito che dovrebbe essere presa d’esempio da molti altri “tifosi” che sui social e sugli spalti ogni fine settimana, ahimè, spargono solo odio e violenza.
C’è solo da meditare.