Di chi è la responsabilità?

Di solito il giorno dopo una sconfitta c’è chi cerca di trovare eventuali responsabilità e chi continua ad essere ottimista per il futuro immediato. Questa volta, dopo solo una partita, il popolo dei social, dei bar, della strada condannano all’unanimità la squadra andata di scena a Fasano. Una partita così brutta a Foggia non la si vedeva da decenni e si fa difficoltà a trovarne una peggiore da qualsiasi punto di vista.
Certamente la corsa è ancora lunga ma bisogna cambiare registro e soprattutto uomini. È mancata la tecnica, son mancate le idee, è mancata la grinta, son mancate le forze.
A fine gara il direttore Corda si scusa con il popolo rossonero ma, considerando la decisione di convocare il gruppo l’indomani alle 6, di fatto ha già trovato i responsabili della figura rimediata a Fasano. Noi siamo abituati ad un direttore che chiede lumi all’allenatore, che va a lamentarsi con chi ha fatto gli acquisti e cioè con il direttore sportivo ed invece abbiamo l’impressione che il direttore tecnico del Foggia scavalchi tutto e tutti e decida da solo. Ci permettiamo di dire questo perchè poco prima mister Mancini era sembrato dispiaciuto ma non aveva prospettato una decisione così ferma e determinata.
Qualche settimana fa, ancor prima di annunciare il tecnico Mancini, qualcuno in tv aveva ironizzato sul ruolo di Corda nel Foggia. Oggi non ci sentiamo di condividere quel pensiero ma di certo è quello che appare più di tutti e se poi i risultati e le figure sono come quelli di Fasano, un bel po’ di colpe dovrebbe darle a se stesso invece che frustare una squadra che, forse, non riesce a dare di più.
Quindi ci aspettiamo una riunione tra Felleca, Pelusi, Corda, Di Bari e Mancini e subito dopo una svolta altrimenti non riusciamo a dare le giuste competenze a ciascuno e soprattutto le conseguenti responsabilità.
Tempo ce n’è poco, i tifosi vanno rispettati non solo a parole, quella maglia va onorata, è pesante, ingombrante e ha soprattutto una storia importante.