Cronistoria di un’intesa
È un po’ di tempo che cerco di smettere di fumare ma durante la partita è difficile. Se avessi il pacchetto sarebbe la fine e quindi la domenica, puntuale, alla fine del primo tempo, Alessio Grieco mi viene in soccorso e mi offre la solita e unica sigaretta della giornata.
Sabato scorso, all’intervallo, il Foggia ê sotto di un gol con il Monterosi, la squadra è uscita dal campo tra i fischi del pubblico, fischi sicuramente meritati.
Io mi alzo e vado a fumare sulle scale della tribuna. Intravedo il presidente turbato, deluso, mi faccio coraggio e mi siedo al suo fianco.
“Presidente, la squadra non va, oggi la vedo dura. Secondo me bisogna cambiare. Che ne dice se a Foggia venisse Delio Rossi?”
“Adirittura? Delio Rossi verrebbe a Foggia?”
“Presidente 30 anni di conoscenza e frequentazioni con il mister, mi dicono che verrebbe in C solo per il Foggia. Si faccia una chiacchierata, secondo me si può fare”
“Vediamo, ora seguiamo come va questo secondo tempo”
La giornata va come tutti sanno. Dimissioni di Somma, dichiarazione di disimpegno di Canonico, praticamente un terremoto.
Passa una domenica di preoccupazioni, di accuse alla squadra, alla società, si fanno supposizioni sugli avvicendamenti al vertice della società.
Arriva il lunedì. Ora di pranzo. Mi chiama Milillo, direttore generale del Foggia, mi chiede il numero di Delio. Io tergiverso, chiamo prima il mister e gli anticipo l’immediato contatto.
Subito dopo ho la conferma che c’è stato il contatto, si fissa l’appuntamento per il giorno successivo, martedì a Napoli ad ora di pranzo. Al colloquio si presentano Sapio e Milillo nelle loro vesti di direttore sportivo e direttore generale
L’incontro avviene e si basa esclusivamente su un contratto che non preveda, nella maniera più assoluta, un incarico a tre mesi. L’accordo prevede un contratto sino a giugno del 2024. Non ci sono intoppi sotto il profilo economico, così come era già successo quando i Sannella lo chiamarono per sostituire Grassadonia ma le cose allora andarono diversamente, acqua passata. Una cosa è certa, Canonico vuole Rossi e Rossi vuole il Foggia.
A questo punto al mister sorge il dubbio: ma si parla di autogestione? In che casino mi vado a mettere? Il presidente chiarisce la sua posizione relativa alla delusione per lo spettacolo di sabato in campo e alla comtestazione nei suoi confronti. Si ritorna a lavorare.
A questo punto Rossi si prende 24 ore, le sue scelte non le ha mai condizionate a quelle di un procuratore o di un commercialista, vuole confrontarsi con la sua famiglia.
Il mio successivo contatto con la sua famiglia mi tranquillizza, Delio ha deciso, giovedì sarà a Foggia. Severo prepara le carte che dovrà firmare. Il resto è storia delle ultime ore, il club non dà l’ufficialità, si aspetta la firma ma è solo un problema burocratico.
L’unica cosa che mi sento di dire è che in questi due giorni ho visto l’entusiasmo delle due parti, c’è voglia di far bene a partire da subito, poi come sempre il campo dirà la verità.
Ora tocca alla città, ai tifosi, alla stampa, alla squadra di fare corpo unico, il passo è stato fatto, il passo importante è stato fatto.
Io torno al mio posto, al n.38 della tribuna stampa. Per me non sarà facile giudicare un amico, non sarò certamente io il più obiettivo di tutti. Va bene così, ora la storia la possono scrivere gli altri.
A proposito, le sigarette non le ricompro, mi basta e mi avanza quella di Alessio.
(ph. Wikipedia)