Così no!
Eravamo abituati a commentare il solito bicchiere che veniva visto e considerato mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda della situazione; oggi è difficile anche pensare che esista il bicchiere e questo non certamente per disfattismo.
Iniziamo dalla fine. Padalino a fine gara ha detto che fintanto ci sarà lui in panchina, non ci sarà spazio per chi non sia da Foggia. Non si possono fare così brutte figure come quella di Perugia quando si indossa quella maglia.
In questo momento c’è solo da fidarsi delle parole del mister, il meno colpevole di questa soluzione ma al tempo stesso l’unico che possa scuotere la squadra aiutandola a comprendere cosa voglia significare giocare nel Foggia.
Padalino aveva tentato di ottenere quella voglia di riscatto che ci si aspetta da chi sino a quel momento era stato meno considerato ma i vari Tonucci, Galano, Rubin, Gori non hanno dato quelle risposte che il nuovo allenatore si aspettava. Mantenere, soprattutto nel secondo tempo, il pallino del gioco quasi esclusivamente e non arrivare mai, e sottolineo mai, alla conclusione, vuol dire purtroppo non avere nemmeno le basi su cui lavorare per cui quest’anno si sarà costretti a soffrire oltre il lecito e probabilmente sino all’ultimo secondo dell’ultima partita.
Il lavoro del mister in queste settimane di sosta, se il Foggia è veramente quello del Renato Curi, sarà ambizioso e fortemente impegnativo perchè ad oggi il Foggia non ha un gioco, non ha delle idee e quelle poche che mette in campo sono estremamente prevedibili e banali.
La speranza di tutti è che sia stata veramente colpa dell’allenatore esonerato e che il lavoro di Padalino faccia al più presto dimenticare il non gioco di Perugia ma se così non fosse, se effettivamente i calciatori non fossero all’altezza di un campionato di sofferenze e di pane duro, allora lo spettro della serie C potrebbe apparire sempre più nitido. La cattiveria agonistica, quella attribuita ai calciatori livornesi e ai perugini di stasera, non appartiene a questi calciatori; Padalino è qui per inculcarla, per fare un percorso con loro ma è necessaria l’umiltà per impararla, perchė con i trascorsi e con le carriere si possono scrivere i libri, non si vincono certamente le partite.