Comincia lo sprint finale
La gara contro il Catanzaro non dovrà essere considerata come una gara di riscatto ma deve necessariamente rappresentare quella continuità che il Foggia è riuscito a dimostrare nelle ultime giornate.
Il pareggio contro la Vibonese non deve ingannare, rappresenta il giusto risultato tra una squadra in forma ed una squadra che probabilmente si è svegliata troppo tardi e che non potrà veder premiati i suoi ultimi sforzi. Erano già diverse giornate che si parlava della squadra calabrese in forte crescita e la capolista Bari aveva sperimentato da vicino questa inversione di tendenza.
Ormai però l’1-1 conquistato in calabria è consegnato alla storia ed ora il presente si chiama Catanzaro mentre il prossimo futuro è legato a compagini che viaggiano nelle parti alte della classifica.
Si dice che il Foggia riesca a giocar meglio contro quelle squadre capaci di far gioco, di giocare a volto scoperto, di non nascondersi dietro eccessivi tatticismi. Bene, la gara contro il Catanzaro è proprio una di quelle gare che possono consentire ai rossoneri di esprimersi ai livelli ai quali sta abituando i suoi tifosi.
Potrebbe essere la sfida a distanza tra Iemmello e Ferrante, se quest’ultimo sarà della partita, una sfida tra il presente ed un passato tinto di sfumature diverse. “Re Pietro” rappresenta quel Foggia che in tanti vorrebbero dimenticare e magari proprio quell’anno riuscì a cancellare, nella mente di tanti foggiani, quanto di buono era stato fatto da alcuni protagonisti di allora, solo qualche anno prima. Il calcio è così, Foggia è così, dà tanto, forse troppo, ma pretende altrettanto e molti, sempre quell’anno tradirono le attese. Acqua passata.
Oggi c’è da onorare al meglio il finale di campionato, c’è da presentarsi nella miglior posizione possibile ai nastri di partenza dei playoff per provare a viverli da protagonisti ma anche solo per provare a costruire una stagione importante, quella prossima.