Come complicarsi facilmente la vita
La rabbia è tanta, anche il giorno dopo. La delusione per quello che poteva essere e non è stato coivolge lo stato d’animo di chi si ormai si sente in un tunnel buio e non riesce ad intravedere la luce dell’uscita. Però bisogna andare avanti, una partita in meno e tredici ancora da disputare rappresentano quella forza necessaria per continuare.
In verità si sapeva che la partita non era facile ed invece il Foggia l’aveva approcciata bene dai primi secondi mettendo paura agli avversari che arrivavano a subire quella marcatura che sanciva un risultato giusto e meritato.
Poi è subentrata quella paura che è difficile da gestire dalla panchina, quel terrore che si possa rivivere ancora una volta una brutta giornata e si è concesso troppo al Padova che alzava il baricentro quasi inconsapevolmente e, al di là dell’episodio incriminato, si è così regalato il pareggio agli avversari.
Che sia solo un fatto mentale? Apparentemente se una squadra cambia inspiegabilmente atteggiamento repentinamente e soprattutto con un avversario alla sua portata, sembrerebbe la risposta più logica.
A tratti e per buona parte del primo tempo la squadra aveva giocato con la palla a terra, era riuscita a far girare la palla, aveva evidenziato una fase difensiva praticamente perfetta con Martinelli e Billong un gradino al di sopra di tutti gli altri. Poi quando sembrava che i meccanismi nuovi voluti da Padalino facessero fare la differenza in campo e portassero la linfa dei tre punti, è giunto il black out devastante e preoccupante. L’immagine simbolo del terrore ingiustificato è il regalo del corner da parte di Billong nel finale, proprio Billong che sembrava essere tra i più determinati.
“Come complicarsi facilmente la vita” sarebbe un ottimo titolo per un best-seller magari scritto a più mani, tutte rossonere naturalmente.
Dal Veneto di positivo ci portiamo un risultato che consente al Foggia di avere un vantaggio negli scontri diretti. Carpi e Padova sono a tre punti di distanza ma, grazie ai risultati conseguiti tra andata e ritorno, possono considerarsi lontani almeno un mezzo punto in più.
Di negativo evidenziamo i soliti cori razzisti di alcuni imbecilli travestiti da tifosi del Padova. Da contro altare, sui social, notiamo le offese gratuite e indecenti nei confronti di Padalino ed Agnelli che meritano anche di essere contestati ma sempre con intelligenza ed educazione.
Distruggere tutto è un attimo, salvare il salvabile diventa difficile ma è oggi l’unica strada sensata da percorrere.