Ci sono penne e… penne!
Riceviamo il comunicato stampa dalla società e ci concentriamo soprattutto sulla prima parte dello stesso:
“Il Calcio Foggia 1920 comunica che si costituirà quale terza parte interessata nel procedimento disciplinare per illecito sportivo a carico del Bitonto Calcio, che si svolgerà lunedì 31 agosto dinanzi al Tribunale Federale Nazionale a Roma. La società invita tutte le componenti (Istituzioni locali, tifoseria, imprenditoria e organi di informazione) a concentrarsi sul processo che potrà determinare la promozione diretta del Foggia in Serie C.”
Riteniamo sia una scelta saggia quella della società che, ovviamente, vuole essere presente in un processo che potrebbe fare giustizia e potrebbe eventualmente cambiare l’immediato futuro del Foggia. Facciamo un po’ fatica a capire, viceversa, a cosa possa servire concentrarsi su un processo da parte di istituzioni locali, tifoseria, imprenditoria e soprattutto degli organi di informazione, quelli che in questo momento rappresentiamo, i quali, tutt’al più, possono raccontare l’andamento del processo dall’inizio alla fine.
Nella giornata di ieri c’è stato anche, su una tv locale pugliese, un “botta e risposta” tra amministrazione comunale (rappresentata dall’assessore Cangelli) e il presidente Felleca. È bastato poco per capire che tra le due parti non ci sia un rapporto idilliaco ma siamo, in questo caso, dalla parte del Presidente del Foggia quando dice che basterebbe usare tra le parti stesse un contatto più diretto perchè, come abbiamo detto in passato per le diatribe all’interno delle componenti societarie rossonere, la spettacolarizzazione dei confronti finisce per creare malumori nella piazza che possono dividere un ambiente tutto sommato abbastanza coeso. Non possiamo viceversa entrare nel merito della questione perchè non sappiamo i veri rapporti tra le parti se, per esempio, ci siano state intese tra le parti un anno fa magari non rispettate. La nostra, ovviamente, è una ipotesi non supportata da certezze che però potrebbe essere una chiave di lettura. Nella stessa intervista televisiva, si parla di “penne” e non ci sembra per parlarne bene. Chi scrive racconta quello che vede, che percepisce, c’è chi se ne fa una opinione. Chi si espone, in qualsiasi settore, sa di diversi confrontare con chi osserva e deve sempre sperare che lo scrivere non abbia dei secondi fini. Chi usa la penna, infine, deve dar conto soprattutto a chi legge, magari qualcuno, viceversa, scrive per amicizia, quasi con sudditanza, per sperare evidentemente in certe evoluzioni. Bene, questa è gente lontana da noi mille miglia e abbiamo contezza che in tanti lo abbiano capito.
Noi siamo abituati ad usare le penne con la nostra mano, con la nostra testa, con la nostra coscienza e con la nostra onestà. Se io fossi dall’altra parte ne sarei solo lusingato. Alla fine, ci sono penne e penne, dalle stilografiche a quelle usa e getta, bisogna solo saper scegliere